Il titolare di un conto corrente bancario ha diritto alla chiusura dello stesso entro massimo 15 giorni dalla richiesta di estinzione, senza spese a carico. E la banca on può opporsi alla chiusura solo perché il conto è in profondo rosso e la società ha maturato un debito anche consistente.
Lo scrive Repubblica.it, riportando il caso di Roccadaspide, vicino Paestum, dove è andato in scena una lite tra una società cooperativa e una banca che rappresenta un caso tipico in questi anni di crisi economica. La cooperativa è in difficoltà. Il conto è in perdita e questo ammanco cresce di continuo per i costi e le commissioni che la banca applica, di mese in mese. La cooperativa, allora, chiede la chiusura del conto proprio per sottrarsi a questa spirale perversa. Ma la banca fa resistenza ed esercita il massimo della pressione psicologica sulla cooperativa. Il conto – spiega – sarà chiuso solo quando tutto il debito sarà pagato.
A quel punto, la cooperativa va dal Giudice di Pace che con una sentenza condanna la banca. Il Giudice di Pace ricorda, poi, l’orientamento dell’Arbitro bancario e finanziario di Milano, secondo cui la banca non può “impedire o ritardare la chiusura del conto” facendo leva sul “preteso debito del cliente nei suoi confronti”.