Generali e le altre: come si sceglie un’obbligazione

PER S&P GENERALI RESTA SOLIDA – L'agenzia di rating Standard & Poor's ha appena confermato su Generali e sulle sue controllate il giudizio A, con outlook negativo. Un giudizio, spiega l’agenzia, che riflette il contenuto profilo di rischio dell'attività, che è molto solida. Ma S&P continua: "Tuttavia, quanto detto è parzialmente controbilanciato dal profilo di rischio finanziario che riteniamo poco più che adeguato, soprattutto per la debolezza relativa del patrimonio e degli utili e per l'ampia esposizione ai titoli di Stato italiani". L'outlook negativo riflette invece l'opinione che le condizioni finanziarie e operative nei mercati chiave della compagnia triestina, soprattutto l'Italia, sono incerte.

COSA INDICA IL RATING DELLE AGENZIE – Ora, il voto delle agenzie di rating è uno dei dati che i risparmiatori devono sempre considerare prima di investire i loro soldi nelle obbligazioni societarie di un'azienda piuttosto che di un'altra. Ma cos'è un'obbligazione? In pratica, per finanziare le loro attività, le società possono tra le altre cose ricorrere a un aumento di capitale – e quindi chiedere soldi agli azionisti – oppure emettere titoli obbligazionari. Sottoscrivendoli, i risparmiatori fanno una sorta di "prestito" all'impresa, che da parte sua si impegna a restituirlo alla scadenza e a corrispondere all'investitore un tasso di rendimento per tutta la durata del "finanziamento". Il merito di credito che misurano le agenzie di rating segnala i rischi – bassi, alti, nulli – che alla scadenza del prestito non segua un rimborso. In altre parole, più alto è il voto, più sicura è l'obbligazione e dunque il successivo rimborso del prestito. Ma attenzione: per "invogliare" i risparmiatori a investire, le società con un basso rating propongono rendimenti più alti, quindi sono più redditizie. Il consiglio, per chi ha poca propensione al rischio, è di "accontentarsi" di rendimenti più modesti, così da dormire tranquillamente.

MAI INVESTIRE IN UN SOLO PRODOTTO – Un ultimo consiglio: prima di investire in un'obbligazione sentite il parere di più esperti e non limitatevi a fare di testa vostra. E soprattutto: mai puntare tutti i risparmi su un unico prodotto. Chi se ne intende parla di "diversificazione": vuol dire dividere i soldi che si hanno da parte in quote del 10/15% ognuna (per esempio: se il totale è 100mila euro, fare "pacchetti" da 10/15mila euro) e destinarne ognuna a un prodotto diverso – azioni, obbligazioni, conti deposito, piani di accumulo, piani pensionistici, investimenti immobiliari, eccetera – possibilmente sentendo il parere di più esperti.

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