Partiamo da un presupposto: non sempre i cosiddetti guru ci prendono. Eppure il titolo di guida spirituale degli altri investitori se lo sono guadagnato sul campo negli anni. Sarà per una migliore capacità di analisi degli scenari, per l’esperienza acquisita nel tempo o semplicemente per la disponibilità di informazioni cui gli altri non hanno accesso. Le parole di queste personalità meritano dunque sempre la massima attenzione.
E’ il caso di due gestori star che hanno ormai assunto il ruolo di veri e propri punti di riferimento: Bill Gross di Janus e Jeffrey Gundlach di DoubleLine Capital, che insieme rapprentano la vecchia e la nuova generazione dei “re dei bond“.
Entrambi non hanno avuto parole tenere nei confronti dei mercati in questi giorni. Anzi hanno esplicitamente messo in guardia gli investitori dall’essere investiti in asset finanziari in questa fase.
“Non mi piacciono le obbligazioni, non mi piacciono le azioni e nemmeno il private equity”, ha scritto Gross nel suo investiment outlook di agosto appena pubblicato. Ancora più diretto Gundlach: “Vendete tutto“, ha detto il gestore in un’intervista alla Reuters.
Le uniche parole di apprezzamento hanno riguardato l’oro, il più classico dei beni rifugio, sebbene le sue quotazioni si trovino ai massimi degli ultimi due anni. Un altro asset reale, i terreni, rientra nel mix preferito di Gross, mentre per Gundlach l’altro pilastro del portafoglio in questo momento dovrebbe essere rappresentato dai titoli delle società minerarie.
Insomma, i due paiono prepararsi al peggio. O forse le loro parole fanno solo “parte del personaggio”. Nel ruolo del guru in fin dei conti c’è anche questo: il desiderio di stupire, un certo gusto per il catastrofismo e la predisposizione a prendere sempre e comunque posizioni estreme.