Banca Generali, un semestre che entra nella storia

Miglior semestre di sempre per Banca Generali che nei primi 6 mesi del 2021 ha messo a segno 190,1 milioni di utile con una crescita del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che era a sua volta record. Le masse superano gli 80 miliardi con un balzo in avanti del 17% e quelle sotto consulenza evoluta salgono del 33% a 6,8 miliardi. Con 6 mesi di anticipo la Banca del Leone centra gli obiettivi del piano triennale in scadenza a dicembre avendo già raccolto nel triennio oltre i 14,5 miliardi fissati, e superato il tetto tra i 76-80 miliardi masse stimato. La corsa dei numeri porta anche una pioggia di dividendi per gli azionisti che ai 3,3 euro già annunciati, dall’esercizio 2020 e il pagamento del 2019, vede ora già aggiungersi anche il floor di 1,25 euro promesso dalla banca.

Già accantonato dunque in bilancio oltre mezzo miliardo per il pagamento delle cedole che dal prossimo ottobre, gennaio e aprile 2022, porteranno nelle tasche un totale di 4,55 euro, con un dividend yield ai vertici di Piazza Affari del 13%. “Il miglior semestre della nostra storia spinto da risultati commerciali e risultati finanziari in forte crescita, con un contributo positivo di tutte le voci di ricavo. Abbiamo centrato con 6 mesi di anticipo gli obiettivi più ambiziosi del piano triennale in termini di masse e raccolta” commenta l’AD Mossa che aggiunge –“Il focus nella protezione dei progetti di vita delle famiglie e la qualità dei nostri consulenti si confermano i pilastri del nostro posizionamento competitivo e la crescente esigenza di consulenza da parte dei risparmiatori ed investitori ci dà grande fiducia per le prospettive della seconda parte dell’anno”. Proprio per la restante parte dell’anno la Banca si attende uno scenario più roseo con le previsioni di raccolta che passano da 4,5-5 mld a 5,5-6 miliardi dopo i 3,8 nei primi 6 mesi. La crescita a doppia cifra della componente ricorrente conferma la solidità del business anche a fronte dell’impatto straordinario degli effetti della pandemia sui crediti sanitari. La banca è scesa infatti in campo annunciando di voler rilevare dai clienti gli investimenti in questi strumenti che stanno subendo dei ritardi nei ritorni anche per effetto della pandemia sulle strutture sanitarie. La svalutazione di 80 mln non impatta il semestre record e rafforza il legame con la clientela commenta l’Ad che può comunque brindare forte di indici di solidità più che doppi rispetto ai requisiti dell’autority al 15,3% per il Cet1 Ratio.

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