Il Congresso Usa boccia il piano: 228 no contro 205 si

Seduta tra le peggiori degli ultimi 30 anni quella del 29 settembre. Wall Street in una sola seduta vede il Dow Jones perdere il -6,98%, dopo un’apertura di ottimismo, in serata la cattiva notizia, il piano salva Wall Street è stato bocciato alla camera USA. La legge è stata bocciata con 228 no (133 repubblicani e 95 democratici) e 205 sì (composti da 140 democratici e da 65 repubblicani).

A nulla è servito l’aiuto dei due candidati alla casa bianca, il repubblicano McCain e il democratico Obama, favorevoli alla manovra. Bocciatura che costerà molto a Wall Street, che già dopo la notizia ha visto scivolare i titoli finanziari a perdite a doppia cifra. Intanto alla Casa Bianca, che si è detta molto delusa dello stop alla camera, il presidente USA dovrebbe incontrare un pool di economisti per individuare le prossime manovre da compiere per aiutare l’economia statunitense.

L’Europa in ginocchio

Colpita anche l’Europa, e questa volta a portare scompiglio sono le banche dei paesi modello come Olanda e Belgio. [s]Fortis[/s], dopo il comunicato stampa di venerdì che la dava solida e stabile, nella nottata di domenica sera è stata salvata in extremis da un pool di banche centrali.

Colpita anche UniCredit, che dopo varie sospensioni per eccesso di ribasso, ha chiuso la seduta a – 10,3%. A penalizzare il titolo le paure circolate riguardo alla stabilità del mercato tedesco, dove UniCredit è impegnata. Unicredit tuttavia, in un comunicato, ha fatto sapere che la situazione del gruppo è sicura e che gli indicatori di stabilità sono ben superiori alle soglie minime.

Per le prossime giornate la situazione si fa rovente, anche se dal lato America non sarebbe il caso di escludere un colpo di scena degnao di un film di Hollywood, con Bush che riesce a rilanciare il piano salva Wall Street. Per quanto riguarda l’Europa, sarà interessante vedere gli sviluppi sui paesi del nord, che fino ad ieri erano considerati dei modelli di finanza e comportamento, e che adesso invece dimostrano di essere tutto il contrario.

Su piazza affari invece bisognerà attendere maggiore chiarezza su quello che sta succedendo, non tanto per l’area Italia, ma bensì per quello che sta succedendo in Germania, dove il gruppo di piazzale Cordusio è impegnato in maniera rilevante.

Comunque, visto come vanno le cose, forse era meglio per Unicredit acquistare qualche banca italiana, carica di liquidità, come qualcuno aveva intuito.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 103,2 EUR -2,08%
American Express Nyse 32,55 USD -17,5%
Anima Borsa Italiana 1,424 EUR -0,28%
Axa Euronext 21,55 USD -7,47%
Azimut Borsa Italiana 4,845 EUR -7,87%
Banca Generali Borsa Italiana 4,845 EUR -7,87%
Bank of NY Mellon Nyse 26,5 USD -27,1%
Barclays Lse 25 USD -16,1%
BlackRock Nyse 191 USD -4,98%
BNP BNP 65,53 EUR -3,99%
Citigroup Inc Nyse 17,75 USD -11,9%
Credit Agricole Euronext 13 EUR -9,72%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 48,2 CHF -7,84%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 55,11 EUR -2,97%
Dexia Euronext 7,2 EUR -28,5%
Fortis Euronext 3,967 EUR -23,7%
FT Inv. Nyse 83,8 USD -15,1%
Goldman Sachs Nyse 120,7 USD -12,5%
Henderson Lse 103,25 GBp -7,19%
HSBC Investments Lse 865 GBp -1,59%
ING Euronext 14,345 EUR -18,1%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 3,8175 EUR -4,66%
Invesco Nyse 20,71 USD -18,2%
Janus Capital Group Nyse 21 USD -14,8%
Jp Morgan Nyse 41 USD -15,0%
Julius Baer Swiss Market Exchange 54,85 CHF -6,8%
Legg Mason Nyse 37,14 USD -17,2%
Man Group Lse 305,5 GBp -18,2%
Mediobanca Borsa Italiana 9,635 EUR -3,46%
Mediolanum Borsa Italiana 3,105 EUR -4,93%
Morgan Stanley Nyse 20,99 USD -15,1%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1,81 EUR -3,05%
Natixis Euronext 2,2 EUR -13,7%
Nordea bank Omxnordicexchange 82 SEK -5,96%
Raiffeisen Wiener Borse 51,2 EUR -13,6%
Schroders Lse 972,5 GBp -1,51%
Skandia (Old Mutual) Lse 70,7 GBp -10,8%
State Street Nyse 44 USD -26,9%
Ubs Swiss Market Exchange 18,15 CHF -13,5%
Unicredit Borsa Italiana 2,9725 EUR -10,3%

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