Banche – Passera al bivio dei Tremonti bond

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo [p]Corrado Passera[/p], potrebbe rinunciare all’ipotesi di ricorrere ai Tremonti Bond per rafforzare il capitale dell’istituto. Ad affermarlo, il Financial Times di oggi. Passera, infatti, ha annunciato che la decisione in merito alla possibile sottoscrizione di 4 miliardi di euro di T-bond verrà presa a fine mese dal consiglio di amministrazione, in base a quelli che saranno l’andamento del mercato, i risultati bancari ed il piano di dismissioni già pianificato dal Gruppo.

Infatti, sebbene il Core Tier 1 sia pari al 6,9% ed il Tier 1 al 7,7%, le dismissioni pianificate di asset rappresentano l’1,5% del capitale, operazione che irrobustirebbe ulteriormente il patrimonio su livelli ottimi di adeguatezza, senza la necessità di ricorso ai famosi T-bond.

Passera ha spiegato come il piano di richiesta di 4 miliardi di Tremonti bond potrebbe esser presa dal Cda a fine mese; al contempo, però, il Consiglio potrebbe anche decidere di rinunciare alle obbligazioni speciali statali oppure sottoscriverle ma per un importo minore rispetto ai 4 miliardi di euro originariamente previsti.

L’amministratore delegato ha tenuto a sottolineare due punti. In primo luogo, la decisione possibile di non ricorrere a tali strumenti finanziari potrebbe esser accolta con favore dagli investitori, visto il costo elevato dei T-bond rispetto ai rendimenti di mercato, con una cedola dell’8,5%. Inoltre, l’eventuale emissione delle obbligazioni speciali assumerebbe la forma di una sorta di ‘prestito ponte’, ossia tali strumenti andrebbero a coprire la necessità di patrimonializzazione della banca per certo lasso di tempo, quello necessario per effettuare un piano di dismissioni di asset che potrebbe arrivare sino a 10 miliardi di euro.

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