Quanto ha fatto bene lo scudo

Rimpatriare capitali investiti in una bella bancotta svizzera attraverso una fiduciaria consociata. Una pratica “scappatella” che ha permesso a molti di ridurre i tempi per scudare denaro in cerca di redenzione, e alla Svizzera, paese rifugio delle ambizioni fiscali di molti (quelle di contribuire il meno possibile), di evitare che buoi se ne vadano in massa fuori dal recinto.

Questo è un escamotage fiscale riportato da Plus24 di questa settimana. L’occasione per narrarlo è la comunicazione (in difetto) del primo computo (ancorché provvisorio e datato 28 maggio 2010) fatto dall’Unità d’informazione finanziaria su dati del servizio ricerche ed elaborazioni statistiche Banca d’Italia. Soltanto dalla Svizzera (che rappresenta il 68,53% del totale dello scudato) sono rientrati in Italia circa 63,7 miliardi di euro, di cui 36,4 scudati senza liquidazione, ossia capitali che hanno usufruito del cosiddetto rimpatrio giuridico, restando lì dov’erano.

San Marino regala ai suoi “fans” 4,52 miliardi di scudato mentre il Lussemburgo si gonfia il petto (e il portafoglio) con 7,37 miliardi di euro. Numeri che di certo non rientreranno nelle cronache contemporanee d’orgoglio nazionale, per una storia la cui unica morale sta nella mancata attesa per la stessa.

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