Azimut a caccia di consulenti di qualità

Far crescere la squadra per volumi, non per teste, e procedere al reclutamento tenendo come faro quello della qualità. Sono queste le linee guida di Alessandro Parentini, che oggi ricopre il ruolo di responsabile sviluppo in Piemonte, dove Stefano Montrucchio è il responsabile per la gestione degli attuali oltre 250 financial partner che operano su Piemonte e Val d’Aosta. Una zona importante per la rete storica del gruppo Azimut, che ha archiviato il mese di aprile (i dati disaggregati di maggio per singole reti non sono stati ancora resi noti) con una raccolta netta di 52,2 milioni di euro (di cui 44,6 milioni nel gestito e 7,6 milioni nell’amministrato) e che conta di mantenere gli stessi livelli anche a maggio. Oltre il 23% dei 1.053 promotori finanziari della rete attivi sul territorio nazionale opera infatti proprio in Piemonte e in Val D’Aosta: si tratta dunque di oltre 250 professionisti, tutti caratterizzati, come ha sottolineato lo stesso Parentini, da una comprovata esperienza e da forti capacità consulenziali, come si evince anche dal basso tasso di turnover sul mercato. BLUERATING ha fatto due chiacchiere con il manager per sondare la situazione e raccogliere numeri e obiettivi della regione.

Parentini, quali sono i suoi obiettivi per sviluppare l’attività in Piemonte nei prossimi mesi?
l gruppo Azimut ci offre tutti i supporti – prodotti, formazione, strumenti commerciali e di marketing – per svolgere al meglio il nostro lavoro. Noi ci mettiamo la determinazione e la volontà di continuare a crescere, per cui sono fiducioso che il 2012 sarà un anno importante per l’area, sia in termini di crescita sia a livello di sviluppo, con l’inserimento di financial partner di alto profilo. Preferiremo comunque la qualità degli inserimenti alla quantità, per poter offrire una consulenza sempre più accurata, contando tra l’altro sui vantaggi che derivano dal modello di business del gruppo incentrato sull’integrazione tra gestione e distribuzione.

Com’è l’umore di clienti e promotori in questo momento?
La situazione non è felice, inutile dire il contrario, ma devo dire che l’umore è buono, anche se, soprattutto per i clienti, risente inevitabilmente dell’incertezza del contesto. Va detto poi che i nostri clienti sono di fascia medio/alta, soprattutto imprenditori e professionisti, che in questi momenti di insicurezza sono molto attenti ai consigli che ricevono.

Qual è il profilo del promotore finanziario ideale per la rete di Azimut Consulenza?
In generale ricerchiamo professionisti di esperienza, di elevato livello, che condividano i nostri stessi valori basati sull’indipendenza e sull’assenza di conflitti di interesse, per cui tendenzialmente non puntiamo su neofiti e giovanissimi. Questo sia perché il profilo medio di Azimut è di grande qualità, e dunque non vogliamo discostarci da questa media, sia perché da noi i promotori partecipano in modo attivo alla vita della società, avendo la possibilità di entrare nel patto di sindacato di Azimut Holding e diventando essi stessi azionisti. Chi entra, quindi, acquista diritto di voto sulla società, che diventa un po’ anche sua: per questo siamo obbligati a esigere e a fornire la massima trasparenza. In questo senso, possiamo ben dire che l’ascolto costante delle esigenze dei financial partner e il loro coinvolgimento nelle decisioni e nei progetti aziendali sono alla base del nostro modello.

Ci spieghi come avviene il reclutamento.

Non siamo focalizzati su una sola società da cui attingere nuovi pf, anche se ultimamente abbiamo prediletto i professionisti di origine bancaria, che offrono per noi un profilo interessante. Reclutiamo parlando solo con persone che si occupano di consulenza finanziaria, con esperienza comprovata. La figura che ricerchiamo non è un nomade delle agenzie, ma una persona con una storia professionale cristallina alle spalle. Ci basiamo soprattutto su referenze attive di colleghi e clienti, non è nella nostra prassi lanciare campagne di reclutamento.

Quali sono stati gli ultimi ingressi in Piemonte?
Nell’ultimo periodo abbiamo inserito nell’area dieci nuovi professionisti, tutti provenienti dal settore bancario, e altri professionisti altrettanto capaci sono in procinto di raggiungerci. Tra gli ultimi arrivati di particolare rilievo l’ingresso di Franco Olivetti, ex responsabile private di Intesa Sanpaolo a Ivrea, e Gianni Avonto, ex direttore generale del Credito Piemontese a Torino. Gli altri ingressi sono Monica Picatti da UniCredit, Dario Ciravegna da Sella Private a Torino, Mario Quarati da UniCredit, Alberto Borasio da Cariparma ad Alessandria, Gianni Massazza da Veneto Banca a Biella e Fabrizio Ferraro da Credem a Saluzzo. Inoltre, abbiamo rafforzato il management dell’area con il reclutamento di Giorgio Bosio, che ha lasciato il ruolo di responsabile rete banca in Patrimoni&Investimenti, e di Cristoforo Pozza da Banca Sai Private, che derivano dal modello di business del gruppo, incentrato sull’integrazione tra gestione e distribuzione, e dal rafforzamento dell’attività bancaria con i nostri partner.

Il recente trasferimento della sede di Torino da via Re Umberto a via Cernaia ha portato tra le altre cose all’apertura di uno sportello bancario. Ce ne parli un po’.
Nella nuova agenzia di Torino è operativo da qualche mese uno sportello della Banca Popolare di Novara, che è uno dei nostri due partner bancari (l’altro è CheBanca!). Si tratta di un’estensione dello sportello centrale già presente nella sede di Milano, che si inserisce nella logica del gruppo di seguire un modello di business completo e integrato per supportare e soddisfare il cliente in tutte le esigenze di gestione del patrimonio, anche quelle concernenti l’attività bancaria di base. Lo sportello, che offre tutti i servizi tipicamente bancari, è dedicato principalmente ai clienti private importanti: per ora si tratta di un esperimento, e come tutti gli esperimenti potrebbe crescere per espandersi ad altre città.

CHI È ALESSANDRO PARENTINI
Alessandro Parentini, 43 anni, è area delegate sviluppo del Piemonte di Azimut Consulenza. Attivo nel settore della consulenza finanziaria dal 1993 – ha iniziato la sua carriera nel gruppo Ina – il manager è entrato nella rete storica del gruppo presieduto da Pietro Giuliani nel 2003, dopo cinque anni trascorsi in Ing presso cui ricopriva il ruolo di responsabile della Liguria. “Volevo fare business a valore, non a volume, e conoscendo diverse persone che avevano contribuito a fondare Azimut, sapevo che questi erano gli stessi valori perseguiti dalla società”, ha spiegato a BLUERATING Patentini. “I primi passi in Azimut Consulenza li ho mossi nel settore sviluppo. Poi, in questi dieci anni ho fatto carriera e ora ho messo su una nuova squadra per lo sviluppo del Piemonte. Gli obiettivi macro sono sempre gli stessi: crescere per valore e non per teste”.

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