Promotori, Bufi: favorire il ricambio generazionale

Come sono andate le reti nel 2012? Ci sono gli ingredienti per una crescita nel 2013?
Il 2012 è stato positivo, così come ci hanno raccontato gli esponenti delle primarie reti italiane intervistati da Anasf a novembre, raggiungendo importanti risultati di raccolta. Tuttavia, gli effetti della crisi si fanno sentire e costringono le famiglie a erodere risorse dai risparmi accumulati. Questo genera anche per i promotori finanziari alcune oggettive difficoltà ma le tante fasi critiche vissute fino a oggi sono state ben superate dalla nostra categoria. Il 2013 auspichiamo sia un anno migliore. Servirà ancora cautela, ma speriamo che il Paese trovi un nuovo impulso per la sua crescita e di conseguenza attivi un circolo virtuoso per i risparmiatori e le categorie professionali coinvolte.

Quali sono i problemi che la promozione dovrà affrontare e risolvere il prossimo anno?
La volatilità dei mercati è un fattore che condiziona in parte il buon esito dell’impegno profuso con i clienti, ma evidentemente è indipendente dalla nostra volontà. Quello che possiamo fare è continuare a realizzare pianificazioni finanziarie basate sulle esigenze dei risparmiatori e che abbiano una buona dose di diversificazione. Ma questa è una sfida su cui siamo già stati messi alla prova. Una maggiore stabilità italiana e una nuova spinta sul fronte occupazionale rappresentano condizioni che si rivelerebbero favorevoli per la nostra attività, ma al di là dei fattori contingenti una delle sfide più grandi è investire sui giovani e favorire il ricambio generazionale nella professione, in modo da dare nuova linfa a un’attività che ha una grande valenza sociale, soprattutto in momenti come questo.

Cosa c’è da fare ancora a livello normativo?
A livello europeo è in corso la revisione della direttiva Mifid e in particolare è chiara la posizione della nostra associazione rispetto al tema degli incentivi: non vogliamo che vengano aboliti ma che si continui a seguire la linea della trasparenza. Le commissioni associate ai prodotti che collochiamo e su cui effettuiamo la consulenza vanno rappresentate alla clientela, consapevole sempre più del valore del servizio reso.

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