Cfo si fa ammaliare dalle assicurazioni
Caraceni, in che modo la vostra attività si sta trasformando, all’indomani dell’operazione con Seven sim?
Con l’aggregazione il nostro team è cresciuto sia numericamente – attualmente siamo 25 persone – sia in termini di nuove competenze, in particolare sull’asset management e sulla parte assicurativa: questo ci ha consentito di ampliare i target di clientela e di porci nuovi obiettivi. Fino all’operazione con Seven sim infatti, ci rivolgevamo essenzialmente a famiglie imprenditoriali che hanno bisogno di un servizio di family office, a cui offriamo servizi di investimento della ricchezza “tailor made” e consulenza su passaggio generazionale, filantropia e così via. Ora vogliamo diventare anche una piattaforma per altri family office. Non solo: essendo cresciuti, abbiamo aggiunto il canale dei clienti istituzionali, che ha esigenze diverse ma caratteristiche simili al cliente da family office, e vorremmo aprire alla clientela da private banking, con un’offerta più standardizzata. Un’altra direttiva di crescita è quella dell’offerta, indiretta, al canale retail: in questo caso noi ci interfacciamo con le reti di distribuzione, che a loro volta collocano prodotti assicurativi, di asset management e previdenziali alla clientela finale. In questo contesto abbiamo già accordi con due reti: Unicasim e Valori&Finanza.
Quali novità in termini di offerta?
Stiamo lavorando alla nascita di una nuova sicav di diritto lussemburghese con una doppia finalità: per i clienti istituzionali, i family office e le famiglie imprenditoriali venderemo prodotti su misura, mentre per la clientela retail andremo a costruire tre comparti, due azionari specifici su Europa e America e uno che dia un’asset allocation globale prudente con rischio abbastanza contenuto. Il nuovo organismo di investimento – che dovrebbe partire all’inizio del prossimo anno, anche se speriamo di anticipare – si chiamerà Timeo sicav, in riferimento all’opera “Timeo” in cui Platone parla dei solidi platonici. In estrema sintesi, nel Timeo Platone cerca di spiegare fenomeni complicati con elementi semplici, che è un po’ quello che cerchiamo di fare noi ogni giorno. Ma le novità non finiscono qui: stiamo anche lavorando al lancio di un fondo pensione, una decisione maturata alla luce di diverse riflessioni. Prima di tutto, è sempre più evidente l’esigenza di costruire un secondo pilastro in termini previdenziali che sia aggiuntivo rispetto a quello dell’Inps. Per family office, famiglie imprenditoriali e clienti istituzionali andremo a fare accordi e prodotti ad hoc, mentre per il retail penseremo a un prodotto standard che lavori su rischio, obiettivo di investimento e distanza dalla pensione. Vorremmo poi entrare nel mondo assicurativo, sempre con la stessa logica. La nostra idea è quella di partire l’anno prossimo su questo fronte, ma potremmo partire anche subito se trovassimo un’occasione: o l’acquisizione di qualche struttura – che potrebbe essere un intermediario assicurativo o un broker – o l’acquisizione di un team di persone che portino competenze in quell’ambito.
Prevedete anche una crescita del vostro team?
Cresceremo sicuramente per linee esterne: abbiamo già in ballo acquisizioni di altri intermediari finanziari in Italia, dove stiamo vagliando diverse opportunità. Per il momento non riusciamo invece a concentrarci attivamente anche sull’estero, ma guardiamo strategicamente a Londra e opportunisticamente dove troveremo una squadra locale con cui fare partnership. Per quanto riguarda la crescita fisiologica, vogliamo inserire 5-10 persone entro il 2015 sulla parte commerciale. Nuove aperture in vista? Nell’Italia del Nordest siamo presenti con una sede a Milano e una a Pordenone. Vorremmo riaprire a Bologna, ci stiamo lavorando, senza perdere d’occhio altre città italiane dove potremmo vedere opportunità.
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