IL COMMENTO DI MICHAEL PALATIELLO – Commenta Michael Palatiello, ceo di Wings Partners sim: “il 2014 è stato un anno difficile per i metalli, nonostante un avvio positivo giunto nella parte centrale dell’anno a seguito di ottimistiche attese di crescita da parte delle due principali economie mondiali, Usa e Cina. Il rallentamento registrato in Cina a partire dal secondo trimestre dell’anno ha pesato maggiormente rispetto al pessimo avvio dell’economia Usa favorendo un netto calo delle quotazioni coincise con la registrazione dei minimi degli ultimi giorni. Questo movimento pone un problema di fiducia per il trimestre in corso nonché per l’avvio del 2015. Se da un lato in molti si aspettano un miglioramento dei prezzi nel breve-medio periodo, dall’altro un ruolo cruciale lo giocheranno le manovre delle banche centrali. Federal Reserve, Bce e PBoC continuano a monitorare l’andamento della crescita nonché quello sull’indice dei prezzi, ipotizzando una nuova azione di stimolo da parte dei banchieri centrali”.
QUALE SCENARI PER I METALLI? – Fa sapere Palatiello “il rame continuerà ad essere maggiormente dipendente dalle politiche monetarie e dall’andamento dell’economia con particolare attenzione a quella cinese, essendo la prima per consumi di metallo rosso. Per l’alluminio, invece, politiche di tagli produttivi degli ultimi due anni hanno avuto un effetto positivo nel corso dell’anno. Tuttavia la recente vittoria dell’Lme sulla Rusal sulle nuove metodologie di immagazzinaggio potrebbe deprimere i prezzi e favorire continui rialzi dei premi. Lo zinco vive, invece, di un problema di deficit di metallo che continua a sostenere i prezzi e probabilmente continuerà a supportarli nel breve periodo, lasciandolo comunque dipendente dall’andamento del resto del comparto. Per il piombo, nonostante la ripresa del settore auto nei paesi occidentali (Usa ed Europa) pesa il rallentamento dei Brics. Tuttavia per il prossimo futuro un supporto ai prezzi potrebbe giungere dal deficit di metallo sul mercato e dalle difficoltà di aprire nuove miniere o espandere quelle esistenti a causa dell’impatto ambientale. Il nichel è stato favorito, a inizio anno, della decisione del divieto indonesiano di esportare metallo non raffinato. L’azione del governo, volta a sviluppare l’economia locale, ha avuto l’effetto ribassista nella seconda metà dell’anno quando si è sostituita la domanda cinese verso altri paesi quale le Filippine. Restano comunque attese per una normalizzazione della situazione e una ripresa dei corsi. Per lo stagno il divieto indonesiano è in essere già dal 2013, mentre il processo di sostituzione degli approvvigionamenti di metallo nel sudest asiatico ha lentamente ridotto la dipendenza dall’Indonesia ed ha depresso i prezzi. Tuttavia restano le attese per una ripresa dei prezzi complice la scarsità di metallo proveniente dagli altri paesi asiatici che potrebbe portare ad un deficit di metallo nel corso del 2015”.