Enasarco, arriva l’interrogazione parlamentare

Enasarco è finita al centro dii una interrogazione parlamentare presentata lo scorso luglio al neo ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, promossa dal deputato Roberto Novelli in Commissione lavoro alla Camera dei Deputati. La stessa riguardava la risoluzione della questione dei contributi silenti degli agenti e rappresentanti di commerciato iscritti.

“Agenti e rappresentanti di commercio rappresentano un caso unico nel nostro Paese, essi sono infatti tenuti all’iscrizione all’Inps ma anche obbligati ad iscriversi all’Enasarco, che di fatto è una cassa previdenziale privata ed integrativa” si legge nel testo dell’interrogazione, ripresa dal sito PensioniOggi.it.

“Fino agli anni ’80, per i rappresentanti di commercio erano sufficienti 10 anni di contributi per maturare la pensione minima Enasarco (pensione da percepire, ovviamente, solo al raggiungimento del 65esimo anno di età). Attorno al 1990 l’ente ha deciso di portare a quindici gli anni di lavoro, e quindi dei relativi contributi, necessari per garantirsi la pensione minima stessa, chi all’epoca lavorava ancora ha potuto prolungare la propria attività fino a raggiungere i famigerati 15 anni di contributi richiesti per la pensione minima. A chi cessava il lavoro in quel periodo con anzianità sufficiente veniva detto, dagli uffici competenti, che la domanda di pensione doveva essere presentata non allora, ma solo pochi mesi prima del raggiungimento del 65° anno, stessa prassi era seguita anche per altri settori”.

 

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