Parità di genere, quali reti italiane in prima linea

Sembra difficile da credere ma l’Italia è il Paese europeo che sta progredendo più velocemente per quanto riguarda la parità di genere. Come riporta l’Eige, agenzia europea che monitora l’uguaglianza di genere nei ventotto Stati Membri, nonostante l’italia si attesti ancora al di sotto della media europea, i progressi che si stanno facendo sono davvero notevoli.

A rimarcare tale situazione anche il Gender-equality Index (GEI), l’indice stilato ogni anno da Bloomberg, che nel 2019 conta ben 10 gruppi italiani contro i 4 dell’anno precedente.

Il GEI, che traccia le prestazioni finanziarie delle aziende pubbliche impegnate a sostenere la parità di genere attraverso lo sviluppo, la rappresentanza e la trasparenza delle politiche, misura l’uguaglianza di genere attraverso cinque pilastri:

  1. Leadership femminile e pipeline di talenti
  2. Parità di retribuzione e parità di retribuzione tra i sessi
  3. Cultura aziendale inclusiva
  4. Politiche sulle molestie sessuali
  5. Brand a favore delle donne.

Tra i gruppi italiani presenti, ben 4 sono reti bancarie: Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Ubi Banca e Unicredit. Nel novero si segnala anche la presenza di Poste Italiane.

“Questo ulteriore traguardo”, ha affermato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – testimonia l’impegno dell’Azienda a supporto di una cultura aziendale improntata al rispetto e alla valorizzazione del proprio capitale più importante, quello umano.  Con oltre la metà della propria forza lavoro rappresentata da una presenza femminile, Poste Italiane, anche grazie alla propria capillarità territoriale, ha un ruolo di grande responsabilità a supporto delle pari opportunità in azienda e nell’intero sistema paese. Con il riconoscimento ottenuto dall’ingresso nell’indice GEI, Poste Italiane si unisce alle aziende italiane impegnate sul fronte dell’uguaglianza di genere rappresentando un esempio di best practice a livello nazionale sul tema delle pari opportunità”.

Parole di orgoglio anche da parte dalla presidente di Ubi Banca Letizia Moratti: “«L’impegno della banca nei confronti della parità di genere è garantito da molti anni e con continuità ed è in linea con l’attenzione degli stakeholder nei confronti della gender diversity, sempre più viva e incoraggiata presso tutta la comunità economico-finanziaria».

«Da sempre promuoviamo una cultura organizzativa basata sul valore aggiunto della diversità, che si esprime in tutte le aree di business» ha affermato Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca

Anche Carlo Messina, Ceo e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che “la conferma dell’inserimento nel Gender Equality Index di Bloomberg riveste un particolare significato”.

Il commento di Jean Pierre Mustier, UniCredit CEO, non si è fatto attendere: “Per quanto concerne la diversità di genere, continuiamo a rafforzare attivamente la presenza di donne talentuose a livello di Gruppo, con progressi concreti, supportando il nostro impegno per un leadership team più eterogeneo e fornendo al contempo nuovi modelli per le nuove generazioni”.

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