“Io, Ennio Doris e quella volta ad Arcore”

“E poi andammo ad Arcore a illustrare il progetto anche a Berlusconi. Ricordo che c’erano tutti i suoi collaboratori: Confalonieri, Galliani, Foscale, Gironi, ovviamente Doris e il direttore generale Lombardi. Toccò a me fare la presentazione…”. Questo un breve estratto dell’intervista a Luigi Del Fabbro, amministratore delegato di Mediolanum Vita Spa realizzata dal quotidiano locale Il Corriere delle Alpi, e di cui riportiamo alcuni estratti.

In questa intervista, Luigi Del Fabbro, classe 1949, nato a Milano ma originario di Campolongo di Cadore, in provincia di Belluno, racconta il suo primo incontro con Ennio Doris e i primi momenti che hanno portato alla costituzione di Banca Mediolanum.

Dopo aver conseguito un diploma in ragioneria, ha iniziato a lavorare con il padre e ammette che “la Vespa del 1967, che conserva ancora, l’ha comprata imbiancando e tinteggiando”. Successivamente ha iniziato a lavorare per diverse realtà professionali, dalla 3M Ferrania, che faceva film per diapositive, scotch e collanti, per poi passare alla Total, e in seguito alla Continental Oil Company, dove confida di “aver appreso molto in materia di tecniche di budget, contabilità, reporting, controllo di gestione”. Dopo un’esperienza a Parigi, una volta rientrato in Italia Del Fabbro inizia a lavorare come direttore finanziario in Farmacotone, dove diventa dirigente, ed in Lovable come Chief financial officer nel 1984, per poi passare in Fininvest nel 1986.

«Vista la mia esperienza, mi hanno messo a lavorare in quella che allora era una divisione Fininvest che si occupava di intermediazione finanziaria e prodotti assicurativi e di cui era amministratore delegato Ennio Doris, che conobbi subito. All’inizio mi sono occupato di budget e dello sviluppo delle società assicurative, che sono aziende particolari, dove di solito si perde nei primi anni per guadagnare nel futuro. Con Pietro De Sarlo presentammo lo studio sullo sviluppo dei prodotti assicurativi, dopo un lavoro di 4/5 mesi, a tutto il gruppo dirigente. E poi andammo ad Arcore a illustrarlo anche a Berlusconi. Ricordo che c’erano tutti i suoi collaboratori: Confalonieri, Galliani, Foscale, Gironi, ovviamente Doris e il direttore generale Lombardi. Toccò a me fare la presentazione, andò tutto molto bene ed al momento di ripartire, Berlusconi, con la cortesia ed il garbo che lo contraddistinguono, mi fermò sulla porta, mi dette la mano e mi disse: “Del Fabbro, la ringrazio per quanto sta facendo per il nostro gruppo”. Sono momenti che non si dimenticano».

L’ad di Mediolanum Vita racconta poi il momento della quotazione: “E’ andata benissimo: abbiamo girato tutto il mondo da Milano, poi Londra, Parigi, Francoforte, Edimburgo, Glasgow, New York, Minneapolis, Denver, Boston. Le richieste superarono di 100 volte l’offerta. […] Volevamo crescere ancora e la strada giusta era quella di costruire una banca, quella che poi è diventata la banca intorno a te. Per farla abbiamo girato l’Europa, gli Usa ed il Giappone. L’abbiamo costituita nel 1997, è diventata operativa nel 1998. Eravamo sicuri soprattutto di una cosa, che non avrebbe avuto sportelli».

Una carriera professionale esemplare, ma Luigi Del Fabbro è un uomo che è riuscito a mantenere la sua umiltà. “Ho lavorato tanto, ho sempre mantenuto il massimo rispetto delle persone. Anch’io come Doris sono nato povero e ho conquistato con l’impegno tutto quello che ho realizzato. Dando sempre il massimo delle mie possibilità, a livello di tempo e di dedizione e ricordando, come un mantra, che dietro ai numeri ci sono le persone”, conclude l’intervista.

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