Azimut, investire sulle imprese per combattere l’inflazione

Azimut ha archiviato il 2021 con il miglior utile netto della storia, ben 605 milioni di euro. Come riportato dalle pagine di L’Economia del Corriere della Sera, l’azienda sta poi anche virando verso gli investimenti nelle pmi non quotate per recuperare redditività. Inoltre, ha ricevuto anche un nuovo mandato a investire per conto di uno dei grandi fondi sovrani al mondo: sono così diventati tre, tra i primi cinque, i fondi sovrani legati ad Azimut.

Pietro Giuliani, presidente di Azimut, parla di come il mercato stia cambiando e di come il gruppo stia al passo con i tempi: “Nascono nuovi segmenti, e ci siamo anche noi. Rispetto ai nostri competitor abbiamo 24 ore su 24 qualcuno che compra e vende sui mercati mondiali in tempo reale. Oltretutto, abbiamo creati investimenti in aziende non quotate, sia lato equity, sia lato credito, e queste attività sono realizzate sia fisicamente sia tramite fintech”.

In tutto ciò, cambia anche l’atteggiamento da parte degli investitori: “Gli investimenti nell’economia reale consentono nelle nostre previsioni di ottenere nei prossimi 10 anni rendimenti quasi sovrapponibili a quelli dei passati 10 anni, ma in condizioni macro ben diverse. Il mercato del private per noi vale 5 miliardi di euro, investiti metà negli Stati Uniti e metà in Italia. L’obiettivo è arrivare a 15 miliardi di euro di masse”, afferma Giuliani.

Ma cosa deve avere un’azienda per entrare in orbita Azimut? “Sicuramente voglia di continuare a crescere e di fare le cose in maniera originale”. Ma Azimut è attiva anche nel crowdfunding: “Il gruppo controlla il 50,1% della piattaforma Mamacrowd, oltre ad essere venture capital  con P101 e Gelify. Possediamo il 50,1% di Azimut Direct, il 75% di Azimut Capital Tech con Opyn e il 43% di Azimut Marketplace”.

Il primo trimestre del 2022 sta per andare in archivio, con il resto dell’anno che per mercato ed investitori potrebbe essere difficoltoso: “Temo potremo avere dei dispiaceri, e molto probabilmente chiuderemo l’anno in negativo, nel migliore dei casi tra l’1 e il 5%, nel peggiore fino al 10%, anche se ovviamente spero di sbagliarmi”, conclude il presidente. Azimut, però,  conta di chiudere con 400 milioni di utile netto, un terzo in meno rispetto al 2021 ma in presenza di un mercato completamente diverso.

 

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