Provvigioni e parcelle, tutte le bugie che vi dicono

Prosegue il dibattito sul possibile stop agli inducement. Mentre lo scorso 3 marzo nella riunione della Fisma – la Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali- due Stati si sono espressi (Olanda in maniera netta, Finlandia in qualità di “orientata”) a favore del ban e 19 (in un modo o nell’altro) contrari, in Italia continua il confronto tra gli addetti ai lavori. A tal proposito pubblichiamo di seguito un interessante approfondimento apparso su LinkedIn a firma di Luca Mainò, nome tra i più noti della consulenza fee only in Italia.

A proposito del ban delle commissioni, proposto dalla UE, è stato detto di tutto. 

Come noto, abbiamo chiesto che venga istituzionalizzato il nostro modello di consulenza finanziaria, con il requisito dell’indipendenza soggettiva #FeeOnly #FullyIndependent 🔥 (solo a parcella e senza rapporti con banche e intermediari). 

🚀 Amiamo la libertà.

Ogni consulente dovrebbe scegliere il modello che preferisce nella massima #trasparenza e spiegarlo in modo semplice al suo #cliente:

– il mio compenso è solo la parcella, o 

– il mio compenso è solo la provvigione, oppure 

– il mio compenso è un mix parcella/provvigione

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Posizione dei Paesi UE rispetto al ban delle commissioni

Anche se le ultime notizie raccontano che il divieto di percepire commissioni probabilmente verrà rimandato, la strada è comunque tracciata e credo sarebbe #utile per tutti i consulenti finanziari iniziare ad approfondire l’argomento, magari confrontandosi con chi ha già fatto delle scelte in questo senso (io sono disponibile, chi è interessato mi può scrivere in #privato qui su LinkedIn, oppure tramite mail [email protected])  

BUGIE SENZA FINE

Purtroppo dobbiamo ancora parlare di “fake news” sulla nostra professione.

Continuare a ripetere #falsità (per farle sembrare vere) a cosa dovrebbe servire? A proteggere sé stessi? A manipolare gli altri?

Queste bugie, ripetute come un rassicurante #mantra, servono come auto giustificazione per non lasciare la propria “comfort zone”?  

Qualcuno si è già reso conto di cosa bolle in pentola, altri rischiano di fare la fine della 🐸 rana bollita.

Permettetemi un #consiglio gratuito: approfondite, ragionate con la vostra testa, siate sempre aperti a cambiare idea.

Ecco cosa sento, ancora troppo spesso:

📌 le persone non sono pronte a pagare per la consulenza

Non è vero. A fine anno saremo circa un migliaio di consulenti finanziari. Moltissimi investitori privati e famiglie hanno sottoscritto, da anni, contratti di consulenza finanziaria indipendente. Ogni giorno firmiamo nuovi contratti con nuovi clienti. Ricerche ed analisi di mercato evidenziano come le persone siano ben liete di versare la parcella (per sapere di più sulle parcelle leggete Plus24 di sabato 4 marzo 2023).

📌 per un consulente i costi sono altissimi e l’attività è insostenibile

Non è vero. Con alcune migliaia di euro all’anno si può svolgere l’attività, con piattaforma, software, compliance, formazione, polizza RC, ecc.

Per un approfondimento, riguardatevi il nostro webinar di pochi giorni fa (se non trovate, chiedete).

📌 le banche mettono i bastoni tra le ruote

No. Forse questo avveniva vent’anni fa. Oggi i direttori di filiale, i gestori e i private banker, sono collaborativi o quantomeno lasciano fare, supportando il cliente nella fase di esecuzione e cercando di offrirgli le migliori condizioni per essere competitivi con le altre banche. Addirittura, sono già nati servizi ad hoc (conti dedicati alla consulenza indipendente) che facilitano la vita a clienti e consulenti.

📌 la consulenza indipendente non si è sviluppata

Come dicevo, saranno 1.000 entro un anno le strutture iscritte all’Albo in Italia (ripeto, non basta la parcella, bisogna anche non avere rapporti con banche e intermediari).

È una bella notizia per investitori e famiglie: sarà sempre più facile per tutti accedere alla consulenza finanziaria indipendente, con servizi che prima erano riservati solo a chi possedeva grandi patrimoni.

📌 i consulenti Fee-Only sono bancari o promotori che non ce l’hanno fatta

Falso. La nostra ultima survey sul mondo delle SCF ha fatto emergere come ben il 23% dei “Founders” delle società di consulenza finanziaria fosse in passato dirigente, il 24% consulente indipendente ante 2007, il 24% ex private/promotore.

👉 Questa è forse la bugia più sgradevole. 

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LA NUOVA EDUCAZIONE FINANZIARIA

Credo che la #nuova educazione finanziaria debba focalizzarsi, oltre che sulle basi della finanza personale, anche sull’insegnare all’investitore a 👉 “capire” chi è il soggetto che ha di fronte, fornendogli delle conoscenze di base, sufficienti per #valutare il suo consulente.  

In molti casi, senza averne una chiara consapevolezza, l’investitore si trova vis-à-vis con un consulente finanziario che deve #mediare tra gli interessi del cliente e quelli della banca (dalla quale viene remunerato).

Ecco perché ritengo che l’educazione finanziaria debba concentrarsi anche sull’insegnare all’investitore a “identificare” il soggetto che ha di fronte.

Su questo mi piacerebbe sapere come la pensate.

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