Mossa (Banca Generali): “Alzare l’asticella per competere a livello internazionale”

“Negli ultimi tre anni è successo di tutto, e dopo il Covid abbiamo avuto a che fare con una politica monetaria molto espansiva. La guerra ha causato un choc inflazionistico enorme a cui, per reazione, si è risposto con la più grande stretta monetaria sincronizzata della storia. Tutti questi avvenimenti hanno creato una situazione senza precedenti, che ha complicato alla Banche Centrali il perseguimento degli obiettivi di stabilità dei prezzi e di stabilità finanziaria”. A dirlo, tramite una intervista sulle pagine dell’Economia de Il Corriere della Sera, è stato Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali.

“Resto fiducioso sulla politica monetaria, e credo che le Banche Centrali stiano dimostrando una grande intelligenza, pronte anche a tornare sui propri passi quando vedono il pericolo di uno scoppio di eventuali bolle. Un esempio è quello che ha fatto la Fed: negli ultimi trimestri ha trattenuto liquidità e in tre settimane ha reimmesso praticamente tutto nel sistema”.

Tanti gli argomenti di cui ha parlato il manager, tra cui anche il crollo di Svb, Credit Suisse e i problemi recenti accusati da Deutsche Bank. “Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante in tema di costi, trasparenza e rafforzamento del capitale. La Bce ha creato degli anticorpi senza precedenti, e quanto è successo è dovuto ad alcune peculiarità dei soggetti coinvolti, non di un contagio generalizzato” ha spiegato Mossa. “I rischi di fallimento delle singole aziende esistono ed esisteranno sempre, ma come già detto dalla Bce, quello che è accaduto con Credit Suisse non potrebbe mai succedere nel sistema europeo”.

Il focus si è poi spostato sul 2022, un anno difficilissimo sui mercati. E per un 2023 che sembrava iniziato bene – e proseguire meglio – ecco la frenata con Svb e Credit Suisse. “Il primo trimestre è andato bene, e anche se il mercato azionario non è a buon prezzo, le aziende a mio avviso hanno colto l’occasione di ristrutturarsi ed essere più forti e sane. In generale, quindi, il contesto nel medio periodo è ancora favorevole ai mercati” ha detto l’ad “Sul 2023 ammetto di essere stato molto scettico all’inizio, ma il mercato ha reagito molto bene e ha già fatto un bel pezzo di strada”.

Con l’inflazione che non molla, i risparmiatori continuano a chiedere solo una cosa: protezione. “Oggi la propensione a prendersi dei rischi è al minimo, per cui la cosa più semplice è offrire cedole, con titoli governativi o soluzioni obbligazionarie” ha spiegato Mossa.

Con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, l’asticella è stata alzata, grazie alla creazione di un grande player con cui tutti saranno tenuti a confrontarsi. “L’Italia, se vuole competere a livello internazionale, deve avviare un percorso di consolidamento, con le dovute differenziazioni tra settore e settore. Credo che soprattutto nel risparmio gestito sarebbe opportuno costruire qualcosa di più solido e strutturato”.

In Banca Generali da dieci anni, Mossa è sicuramente una persona che di acqua sotto i ponti ne ha vista passare tanta, e che ancora ne vedrà. Naturale, quindi, chiedergli una visione da qui ad ulteriori dieci anni. “Siamo riusciti a posizionare Banca Generali sul podio dei gruppi con le maggiori masse gestite nel private banking, e questo è un risultato importante, insperabile all’inizio del mio percorso nel gruppo, ma che ha portato grande soddisfazione” ha concluso. “Nel nostro settore, la differenza la fanno i professionisti con cui si lavora, e sono davvero onorato di guidare un team così capace. Guardando avanti, vorrei riuscire ad amplificare la portata della figura del consulente finanziario in Italia, soprattutto attraendo i nuovi talenti e centrando gli obiettivi del nostro piano industriale”.

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