Mediobanca, senza accordo si rischia lo stallo

Si fa sempre più incerto e difficoltoso il percorso che vede coinvolte Mediobanca e Delfin circa il rinnovo del board. Come riportano le maggiori testate nazionali, le posizioni di Alberto Nagel e Francesco Milleri in vista della presentazione delle liste in programma il 28 ottobre appasiono sempre più lontane, tanto che risulta difficile evitare la presentazione di una lista concorrente a quella che verrà compilata dal consiglio di amministrazione uscente.

Come già scritto, le posizioni chiave riguardano le conferme di Nagel amministratore delegato e Renato Pagliaro presidente, anche se quella di quest’ultimo riguarda una delle cariche con più nodi da sciogliere. Uno dei nodi più stretti riguarda proprio il presidente. Milleri, con gli eredi di Del Vecchio al seguito, vuole infatti arrivare a indicare un presidente che sia condiviso ma che non sia Pagliaro, al vertice di Mediobanca da 13 anni.

In ogni caso, Mediobanca presenterà in settimana i propri candidati, con Delfin e Caltagirone che avranno una decina di giorni in più per definire le rispettive strategie. Le strade possibili sembrano essere due: una lista di minoranza semplice, che otterrà due consiglieri in cda oppure una lista lunga di sette consiglieri che punti a essere la più votata in assemblea. Se questo piano riuscisse il nuovo consiglio di Mediobanca sarebbe spaccato in due: 7 consiglieri alla lista del cda, tra cui presidente e amministratore delegato, sette ai soci privati e uno agli investitori istituzionali. Insomma, si tratta di una possibile situazione di stallo che mette già in allerta e che potrebbe attirare anche l’attenzione della Bce.

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