Mediobanca, Poste Italiane entra nel capitale ma non voterà in assemblea

Con una operazione lontana dai riflettori, Poste Italiane ha fatto il suo ingresso nel capitale di Mediobanca con una partecipazione che va oltre l’1% ma che non supera il 3%, soglia oltre la quale scatta l’obbligo di comunicazione al mercato.

Dopo che la notizia è uscita sui media, Poste Italiane ha voluto chiarire i termini della partecipazione con una nota: “Circa gli investimenti effettuati da Poste Vita, la compagnia detiene oltre 150 miliardi di euro di investimenti, tra questi anche titoli bancari e quotati, incluso Mediobanca. L’azienda, come da prassi consolidata, non eserciterà il diritto di voto nell’assemblea del 28 ottobre”.

E sempre riallacciandosi a Poste, il nome dell’amministratore delegato, Matteo Del Fante, era circolato parecchio nel corso del 2022 durante battaglia su Generali ingaggiata da Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, che lo avrebbero voluto come possibile ceo del Leone al posto di Philippe Donnet. Inoltre, la durante la scorsa primavera Poste aveva anche siglato un patto parasociale con il gruppo Caltagirone sul 14,2% del capitale di Anima per presentare una lista di minoranza. Nonostante le dichiarazioni, quindi, il mercato attende di capire se il voto di Poste all’assemblea di Mediobanca possa andare a cambiare gli equilibri e sostenere il fronte della lista di Delfin.

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