I “protagonisti” di Banca Mediolanum: la storia di Vittorio

“𝘌’ 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘱𝘳𝘦𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀’ 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘣𝘢𝘯𝘤𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘯𝘦𝘴𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘶𝘳𝘪𝘰𝘴𝘪𝘵𝘢̀’ 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘳𝘪𝘢”. Con questa frase Nicola Vallardi – regional manager di Banca Mediolanum per Marche, Abruzzo e Molise – prosegue con la sua rubrica social “I protagonisti” e presenta la storia di Vittorio Panichi.

“Una verità ancora più realistica se confermata da un professionista come Vittorio Panichi – oggi private banker e supervisore in Banca Mediolanum a Ascoli Piceno – che di fronte a queste valutazioni ci si è trovato 9 anni fa, arrivato al massimo livello di inquadramento in una delle principali filiali di un primario istituto di credito nelle Marche” si legge.

“Per Vittorio, 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝟭𝟬/𝟮𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗻𝘁𝗶𝗹𝗹𝗮 che ha innescato il percorso di cambiamento professionale. Una decisione non immediata ma ponderata in numerosi incontri necessari anche per ridimensionare il peso dei vantaggi garantiti dalla sua posizione lavorativa. Decisiva per la scelta di entrare in Banca Mediolanum, la percezione della grande attenzione verso le persone confermata anche dalla regola dei 3 sì sottesa a tutte le scelte aziendali e del singolo consulente finanziario: SI per i clienti, SI per la banca e SI per il family banker” continua Vallardi.

“Come lui stesso sottolinea, 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲: da un lavoro dove gestiva flussi di comunicazioni e criticità, oggi la sua è un’attività autogestita che richiede grande organizzazione e cura del cliente. Così facendo ogni giorno ha la soddisfazione di creare un tassello di vita insieme a loro. C’è un aspetto che è difficile trasferire ai bancari. In selezione ti ripetono di non focalizzarti solo sul master clienti in gestione perché almeno 1/3 delle persone che acquisirai saranno esterne, a volte sconosciuti. Fai fatica in quel momento a fidarti ma oggi, dopo 9 anni, confermo che è così. 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗼𝗻𝗲𝘀𝘁à e 𝗱𝗲𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗲 – 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗳𝗼𝗴𝗹𝗶 – 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗱𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗯𝗲𝗻 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. S’innesca quindi un meccanismo di referenza spontanea che per me ha rappresentato un grandissimo traguardo” prosegue il post.

“𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼? Quello di sviluppare un approccio curioso e di apertura verso le proposte delle reti per avere un quadro completo delle opzioni disponibili. Solo la conoscenza può rendere davvero liberi di decidere del proprio futuro professionale”.