“Ai candidati – spiega Escalona viene offerto un percorso formativo per sostenere l’esame di abilitazione e l’ausilio di un tutor – un promotore finanziario di esperienza – durante tutta la fase di apprendimento e di avvio dell’attività”.
Interessante anche la strategia seguita da Finecobank che lo scorso anno ha avviato un progetto sperimentale e del tutto nuovo nel panorama finanziario italiano. Si tratta del “Progetto Giovani” con cui FinecoBank sta creando e organizzando su tutto il territorio nazionale una rete di “segnalatori”, giovani professionisti che hanno il preciso compito di far conoscere la realtà Fineco. Una volta superata la selezione che si svolge in tutta Italia, per i giovani laureandi assunti con contratto a progetto, è previsto un percorso di formazione apprezzabile: un corso per sviluppare e approfondire competenze tecniche e commerciali, un training on the job con affiancamento di 6 mesi di un esperto, e al raggiungimento di buoni risultati, la possibilità di accedere all’esame di abilitazione per l’iscrizione all’albo nazionale dei promotori finanziari e di partecipare a un master in financial planning. In termini economici oltre a un fisso mensile è previsto anche un piano di incentivazione per obiettivi.
Anche Banca Fideuram punta ad accompagnare i giovani professionisti nelle prime fasi della loro carriera. “Contiamo di sviluppare – spiega il responsabile della rete Antonello Piancastelli – ulteriori programmi dedicati, magari coinvolgendo anche direttamente il mondo universitario”. L’introduzione di tali figure professionali è supportato da un pacchetto economico e un piano di crescita caratterizzato dalla possibilità di accedere a un programma formativo distintivo, “di poter essere affiancati dai migliori professionisti presenti sul mercato nonché dall’opportunità di poter utilizzare strumenti avanzati il tutto per mettere i giovani private banker di Banca Fideuram nelle condizioni di offrire ai clienti un servizio di consulenza finanziaria di elevato standing”.
Più pragmatica l’impostazione di Mario Incrocci, responsabile nazionale rete di Mps Banca Personale. “Le reti, con l’eccezione di chi è più orientato verso il collocamento di prodotti assicurativi ricorrenti ed alla politica delle spese di ingresso, non fanno grandi investimenti sui giovani. Piuttosto si risponde al turnover generazionale “rinforzando”, attraverso riassegnazioni di portafoglio, risorse vitali che abbiano dimostrato impegno e condivisione dei valori aziendali”.