Etp: l’analisi dei flussi globali di BlackRock

Dal BlackRock ETP Landscape Report, che illustra i trend dei flussi degli ETP a livello globale nel 2023, emergono le seguenti principali evidenze:

  • Grande slancio: Nel 2023 la raccolta globale degli ETP è stata pari a 965,4 miliardi di dollari, segnando il secondo anno di maggiori afflussi su base storica, dopo il record di 1.300 miliardi di dollari nel 2021.
  • Un anno da record: Nuovo massimo annuale per il reddito fisso (FI) nel 2023, con afflussi di 331,9 miliardi di dollari. Con 640,3 miliardi di dollari in ingresso, l’azionario ha invece registrato la seconda migliore raccolta (record di 1,0 miliardi di dollari del 2021). Le commodity hanno registrato il terzo anno consecutivo di deflussi (-15,4 miliardi di dollari).
  • “Rimbalzo” del rischio nel 4° trimestre: la propensione al rischio è tornata nel 4° trimestre, con 274,1 miliardi di dollari per gli ETP azionari, il terzo trimestre più alto di sempre e superiore di oltre 100 miliardi di dollari rispetto a qualsiasi altro trimestre del 2023. Nel fixed income, i 97,6 miliardi di dollari del 4° trimestre hanno rappresentato il secondo miglior trimestre mai registrato, preceduto solo da quello del 2° trimestre del 2020 (109,3 miliardi di dollari).

Il quarto trimestre 2023

Il 4° trimestre ha segnato un incremento della propensione al rischio degli investitori fra tutte le classi di asset: nel reddito fisso si è registrato un effetto combinato di flussi in ingresso sugli ETP sul credito per 29,1 miliardi di dollari in ETP e una contradizione dei flussi per i tassi a 31,9 miliardi di dollari, il livello più basso dal 1° trimestre 2022. L’aumento della convinzione è stato sottolineato dai flussi sugli high yield, che sono passati da deflussi netti di 8,0 miliardi di dollari al 27 ottobre per chiudere l’anno con un saldo positivo di 9,1 miliardi di dollari.

Il 4° trimestre è stato il record assoluto per l’azionario statunitense, con una raccolta di 196,9 miliardi di dollari, sostenuta dai flussi di dicembre di 97,2 miliardi di dollari di afflussi di dicembre, che hanno superato il precedente record stabilito nel dicembre 2021 (87,8 miliardi di dollari), prevalentemente guidati dagli ETP quotati negli Stati Uniti. Il mese di dicembre ha segnato anche il migliore afflusso mensile per l’azionario emergente (22,3 miliardi di dollari) dal gennaio 2022, oltre che il terzo mese di maggiori afflussi mai registrati. In linea con il trend del 2023, i flussi sono stati trainati dagli ETP quotati nell’area APAC, anche se a dicembre si è registrata una notevole accelerazione della raccolta degli ETP azionari dei mercati emergenti quotati negli Stati Uniti (6,7 miliardi di dollari), il livello più alto da gennaio 2023.

Un anno record

Non è stata una singola esposizione a guidare l’anno record di afflussi per gli ETP FI: seppur la raccolta sui tassi abbia contribuito per 170,7 miliardi di dollari – pari al 51% dei flussi obbligazionari complessivi – si è registrata una diminuzione rispetto al 2022 (190,8 miliardi di dollari e poco più del 70% dei flussi FI). Nell’ambito degli ETP obbligazionari quotati in EMEA, sono stati stabiliti nuovi record annuali per i tassi (37,8 miliardi di dollari) e l’investment grade (IG, 18,1 miliardi di dollari).

I flussi sul credito hanno chiuso il 2023 in territorio positivo, con 45,2 miliardi di dollari in ingresso per gli ETP investment grade (IG) e 9,1 miliardi di dollari per l’high yield (HY), sostenuti dagli acquisti del quarto trimestre, mentre l’interesse per gli ETP multisettoriali è cresciuto progressivamente nel corso dell’anno per chiudere a 86,3 miliardi di dollari. Anche il debito dei mercati emergenti (EM) ha invertito il trend: da deflussi di 8,0 miliardi di dollari nel 2022 ad acquisti di 9,6 miliardi di dollari nel 2023.

La raccolta obbligazionaria del 2023 non è stata quindi influenzata dai deflussi record pari a 20,7 miliardi di dollari per gli ETP legati all’inflazione, sulla scia dell’andamento negativo anche del 2022 (deflussi di 5,1 miliardi di dollari).

Trend divergenti in Europa

Nel 2023 si è registrato un elevato interesse per l’obbligazionario europeo, con una raccolta record di 38,2 miliardi di dollari, di cui 29,0 miliardi nella sola Eurozona, un altro record. In contrasto con la tendenza globale, i flussi verso il fixed income europeo sono stati più equamente suddivisi tra tassi e credito, con un’elevata incidenza del credito europeo durante tutto il corso dell’anno.

I titoli azionari europei hanno chiuso il 2023 in rialzo a 7,7 miliardi di dollari, grazie agli afflussi di dicembre (3,0 miliardi di dollari), che hanno compensato i sette mesi con saldo negativo dell’anno e in parte anche i deflussi del 2022 (16,7 miliardi di dollari di deflussi del 2022). Il sentiment degli investitori internazionali verso l’asset class, misurato dai flussi verso gli ETP azionari europei quotati negli Stati Uniti, è cambiato, diventando positivo a dicembre (0,6 miliardi di dollari) per la prima volta da maggio.

In crescita la qualità

Nonostante l’ampia mancanza di convinzione che ha caratterizzato l’anno, un unico settore si è distinto: il tech che, con 52,2 miliardi di dollari, ha raccolto la maggior parte dei flussi settoriali del 2023, seguito ad ampia distanza dai financial con 3,8 miliardi di dollari.

L’orientamento verso la qualità si è manifestato anche nelle strategie fattoriali, con flussi record per gli ETP Quality (36,0 miliardi di dollari), mentre gli ETP Value hanno registrati i minori flussi degli ultimi quattro anni (5,3 miliardi di dollari), nonostante la raccolta positiva di tre trimestri su quattro. La mancanza di convinzione sul rischio non si è invece tradotta nelle strategie minimum volatility, che hanno chiuso l’anno con deflussi di 16,4 miliardi di dollari.

I titoli finanziari hanno superato le difficoltà della parte centrale dell’anno per chiudere in territorio positivo: gli afflussi del quarto trimestre (2,8 miliardi di dollari) hanno infatti compensato le fuoriuscite del terzo trimestre e i flussi piatti nel secondo. Nel 4° trimestre la rotazione verso il rischio è avvenuta a scapito del settore sanitario (-3,3 miliardi di dollari), portando il saldo annuale in territorio negativo a -2,3 miliardi di dollari.

Ancora poco interesse per le commodity

Gli ETP sulle materie prime hanno registrato il terzo anno consecutivo di deflussi (-15,4 miliardi di dollari), il terzo peggior dato registrato. Le vendite si sono concentrate sull’oro (-13,5 miliardi di dollari): secondo record negativo per il metallo prezioso, con solo tre mesi di afflussi nel corso dell’anno. Mentre nel 2022 e nel 2021 i deflussi sono stati guidati dagli ETP quotati negli Stati Uniti, nel 2023 il saldo negativo è invece attribuibile principalmente alle esposizioni quotate nell’area EMEA (-10,0 miliardi di dollari).

Record negativo assoluto su base annuale per le esposizioni allargate alle commodity (-3,0 miliardi di dollari) e saldo in territorio negativo anche per l’argento, con 1,0 miliardi di dollari di deflussi nel 2023.

Laura Cooper, Senior Investment Strategist di iShares EMEA presso BlackRock, ha commentato: “Nel 2023 abbiamo registrato un’elevata propensione al rischio da parte degli investitori, segnando il secondo anno di maggiori afflussi per gli ETF a livello globale, pari a 965,4 miliardi di dollari. A favorire la progressione di un’annata record, la consistente adozione di ETP a reddito fisso a largo spettro, con acquisti per 331,9 miliardi. La forte convinzione sui tassi nel corso del 2023 ha lasciato spazio verso la fine dell’anno agli asset a spread, unitamente ad una crescita allargata alle esposizioni al rischio, come evidenziato da un aumento combinato di 29,1 miliardi di dollari per gli ETP sul credito solo nel quarto trimestre”.

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