Fondi comuni – USA e i morti viventi

La crisi fiscale è accentuata soprattutto negli stati che hanno subito più pesantemente il contraccolpo della crisi immobiliare: la maggior parte degli incassi generati dalla tassazione degli immobili è correlata al valore degli immobili e ai tassi di pignoramento. Attualmente 45 stati su 50 incassano meno di quello che spendono e ciò ha già portato i singoli stati ad aumentare le tasse sui contribuenti e a tagliare le voci di spesa. Il futuro dirà in che misura i deficit dei singoli Stati americani neutralizzeranno gli effetti degli stimoli economici varati dal governo centrale.

Il Governo entrerà nel capitale di Citigroup attraverso la conversione di titoli privilegiati per 25 miliardi di dollari in azioni ordinarie, arrivndo a una quota pari al 36%. Gli accordi raggiunti tra la banca e il Tesoro americano non prevedono un aumento dell’investimento pubblico, ma prevede un cambio dei vertici e la sospensione del dividendo sulle azioni ordinarie e privilegiate.
Dopo l’accordo col Tesoro il titolo della banca è crollato del 42%.

Anche l’agenzia di rifinanziamento sui mutui, Fannie Mae, che è stata nazionalizzata, ha chiesto al Governo un prestito per 15 miliardi di dollari per colmare il deficit di bilancio.

Secondo l’ufficio studi di Mediobanca la Fed e il Governo USA, dall’inizio della crisi, ha investito più di 250 miliardi di dollari per aiutare oltre 400 banche in difficoltà. Non è infatti passato mese senza che la Fdic (agenzia federale di assicurazione dei depositi) non intervenisse per salvare una banca media o piccola in stato di insolvenza, sostituendo, in alcuni casi il management.

Aig ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre 2008 con un rosso di 61,7 miliardi di dollari raggiungendo un valore complessivo di passivo negli ultimi cinque trimestri di 100 miliardi. Un possibile collasso della società potrebbe avere un effetto domino sull’intera economia americana e per questo il Governo ha stanziato aiuti per ulteriori 30 miliardi.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari Americai vede il fondo Sanpaolo Invest Equity USA Blue Chips Fund in vetta alla classifica nella settimana che va dal 23 al 27 febbraio con una performance positiva del +8.9%.
Il comparto, lanciato nel novembre 2000, ha registrato una performance YTD negativa -9% contro una performance a 3 anni del -18,8%.
Il benchmark di riferimento è il MSCI USA Index.
Il comparto investe in azioni e in strumenti ad esse correlati (come ADR, GDR, warrant, obbligazioni convertibili e titoli obbligazionari agganciati ad azioni ordinarie) di emittenti quotati o negoziati e/o emissioni quotate o negoziate negli Stati Uniti d’America, nelle borse valori statunitensi.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 23/02 AL 27/02

Valuta fondo percentuale
EURO SANPAOLO INVEST EQUITY USA BLUE CHIPS FUND 8,89%
EURO PARWORLD TRACK NORTH AMERICA 8,03%
EURO SISF US LARGE CAP EUR HEDGED 7,88%
EURO UBS (LUX) KEY SELECTION SICAV – US EQUITIES 7,45%
EURO GLOBERSEL USA 6,98%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 23/02 AL 27/02

Valuta fondo percentuale
USD MS US PROPERTY FUND -5,12%
EURO MLIIF US FLEXIBLE EQUITY FUND -4,98%
USD JP MORGAN INVESTMENT FUNDS US DYNAMIC SMALL CAP FUND -4,80%
USD HHF AMERICAN EQUITY FUND -4,55%
USD JP MORG
AN FUNDS AMERICA EQUITY FUND
-4,26%

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