Ubi Pramerica: gli italiani conoscono poco il loro futuro finanziario

IO FUTURO – Gli italiani incontrano difficoltà a pensare concretamente al proprio “Io futuro”. Hanno una naturale propensione a proiettarsi nel futuro, ma la maggior parte di essi pensa al futuro più lontano in modo generico e non riesce in modo immediato a tradurre in concreti obiettivi finanziari quei generici obiettivi personali, come ad esempio un “futuro sereno” o il “benessere dei propri figli”. 

LA RICERCA – Questi sono gli elementi più significativi che emergono dalla ricerca “Gli italiani conoscono il loro Io Futuro?”, realizzata e presentata da UBI Pramerica SGR, la società di gestione del risparmio nata dalla joint venture tra il Gruppo UBI Banca e Prudential Financial Inc. (PFI), in occasione del Salone del Risparmio 2015. Ubi Pramerica ha intervistato un campione rappresentativo di italiani, uomini e donne nella fascia di età compresa tra 30 e 65 anni, appartenenti alle fasce reddituali più alte della popolazione italiana, per esplorare la loro capacità di proiettarsi nel futuro e valutare come tale capacità influenzi i processi decisionali alla base della realizzazione dei propri progetti di vita di lungo periodo.

GUARDARE AL FUTURO
– La ricerca conferma che guardare al futuro e saper pianificare per realizzarlo è molto importante, ma non facile. Il 95% degli intervistati quando pensa al proprio futuro vi associa generalmente sensazioni positive. Tuttavia, solo 1 su 10 riesce a immaginare concretamente il proprio “Io Futuro” e a focalizzare tutti i propri progetti.  Dallo studio emerge, inoltre, come la difficoltà nel mettere a fuoco il proprio “Io Futuro” limiti la capacità di quantificazione e pianificazione di progetti di vita più lontani nel tempo. Infatti, solo 1 intervistato su 2 è in grado di quantificare l’impatto economico dei suoi progetti futuri.

TENDENZA A PROCRASTINARE
– Portati a ragionare su questi aspetti, gli intervistati riconoscono che, nonostante comportamenti di risparmio virtuosi, esistono delle barriere che possono compromettere il raggiungimento di importanti obiettivi di lungo periodo, come ad esempio la tendenza a procrastinare, a rimanere ancorati al presente o la scarsa capacità di quantificare correttamente le risorse necessarie alla realizzazione dei progetti. L’87% comprende che riuscirà a realizzare soltanto una parte di quanto ha in mente per il proprio futuro.

IL PROPRIO FUTURO –
Al tempo stesso, dedicare tempo e attenzione alla programmazione di lungo periodo appare molto utile. L’esercizio concreto di immedesimazione nel proprio “Io Futuro” sollecitato dalla ricerca fa, infatti, emergere una maggiore consapevolezza e fiducia nella capacità e nella possibilità di pianificare economicamente il proprio futuro familiare. In particolare, 6 intervistati su 10 si dichiarano pronti a raddoppiare i propri risparmi dopo aver preso coscienza del proprio “Io Futuro” e dimostrano un’alta propensione ad agire fin da subito in tal senso.

LA PIANIFICAZIONE
– Infine, l’analisi evidenzia che la disponibilità di strumenti di simulazione che aiutino a quantificare il valore economico dei progetti, la traduzione in esempi semplici e concreti dei concetti di base della pianificazione (come ad esempio i benefici dell’accumulazione finanziaria) e infine il supporto di professionisti attenti ai comportamenti finanziari dei risparmiatori, che li orientino nelle scelte di investimento di lungo termine, possono aiutare a superare le barriere che ostacolano la capacità di proiettarsi nel futuro, indirizzando le scelte finanziarie di oggi verso la realizzazione dei propri progetti futuri. 8 persone su 10 sono propense a rivedere il proprio approccio progettuale con supporti concreti e professionali.

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