Standard Life Investments lancia un fondo multiasset e punta sull’ Italia

NUOVO FONDO – Standard Life Investments, colosso degli investimenti scozzese con base a Edimburgo e uffici in tutto il mondo, ha appena lanciato sul mercato il fondo Enhanced Diversification Multi Asset (Edma), “per rispondere”, dice il gruppo, “alle esigenze della clientela che sta dimostrando un appetito sempre maggiore per i prodotti multiasset”. Il fondo, che è già autorizzato in Italia per la clientela istituzionale e a breve lo sarà anche per i risparmiatori retail, è stato presentato ieri alla stampa nella sede principale dell’asset manager a Edimburgo dove si è svolto l’European Press Forum 2016 . “Edma è parte della gamma di prodotti multiasset che si rivolge a investitori che intendono bilanciare la crescita del capitale e la volatilità dei mercati finanziari”, spiega Guy Stern, responsabile del team multi asset del gruppo. E spiega: “questo prodotto si differenzia dagli altri approcci più tradizionali. Punta a un range di asset class come azionario, obbligazionario e immobiliare quotato. Usiamo comunque strategie cosiddette enhanced-diversification (letteralmente diversificazione rafforzata, ndr) che cercano di arrivare a ottenere ulteriori performance e alti livelli di diversificazione. Puntiamo anche alle valute e al mercato dei tassi di interesse”. Il fondo è cogestito da Jason Hepner, Sott Smith e James Esland. Il fondo è una Sicav lussemburghese.

PIU’ ATTENZIONE ALL’ITALIA – L’asset manager globale, con circa 350 miliardi di euro di asset a livello globale, dopo aver rafforzato Germania (dove ora ci sono 11 risorse) e Svizzera (5), sta pensando di concentrare le proprie energie sull’Italia a partire dal prossimo anno. Certo, a quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa, il gruppo si dice preoccupato per il risultato del prossimo referendum e di una possibile nuova ondata di instabilità domestica. Ma l’obiettivo è quello di rafforzare un mercato che ha in Arcangelo Barletta la figura dirigenziale. “Questa società ragiona sul lungo periodo e preferisce fare le cose con calma e in modo razionale quindi, dopo aver completato il piano strategico su paesi dove già c’era una presenza storica come Germania e Svizzera, ora toccherà all’Italia dove il potenziale resta grande dato che è il quarto mercato in questo settore, dopo Inghilterra, Francia e Germania. E si punterà sia sulla clientela wholesale sia sul retail”, spiega Barletta, director Italy & Ticino di Standard Life Investments. In Italia adesso gli asset sono pari a 1 miliardo e, per crescere, l’idea è quella di assumere due o tre sales nei prossimi mesi. Nel giugno 2015 il gruppo ha siglato un accordo con Fineco per la distribuzione di tre fondi: SLI Global Absolute Return Strategies (GARS), SLI Absolute Return Global Bond Strategies (ARGBS) e SLI European Smaller Companies. E ce ne saranno altri prossimamente.

LA VISIONE DELLA CASA SUGLI INVESTIMENTI – Sul fronte degli investimenti, “il contesto resta quello di un mondo di bassi ritorni combinato con picchi di grande volatilità”, afferma senza esitazione Andrew Milligan, head of global strategy del gruppo. Continua James McCann, economista europeo Oecd: “le implicazioni del voto britannico di uscire dalla UE è rilevante ma ci vorranno anni prima che riesca a dispiegare i suoi effetti. Il punto, oggi è anche l’instabilità geopolitica e dei governi. Ci sono diversi eventi politici, incluso il referendum italiano e le elezioni presidenziali in Usa, che potrebbero portare un nuovo contesto di stress finanziario. I governi e le banche centrali dovranno, inevitabilmente, coordinare le loro risposte politiche, decisioni fiscali e monetarie”. Ecco che, per costruire un portafoglio, “è bene puntare al rendimento ma lo è ancora di più puntare a rimanere stabili. Per questo, il concetto di relativa value è fondamentale”, conclude Milligan. L’asset manager, nell’universo delle asset class, è sovraponderato sull’immobiliare europeo, sui bond più che sull’equity e, in partcolare, sui segmenti high yield e nvestment grade, sul debito emergente espresso in dollari. È neutrale sulle valute, sul debito governativo e sulla maggior parte delle azioni e preferisce tenersi leggero sul fronte dell’equity asiatico dei paesi sviluppati, sul debito giapponese e sul real estate britannico. Molto leggero, infine, di cash.

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