Fondi, UBS (Lux) Euro High Yield Bond ora è art. 8 SFDR

UBS Asset Management celebra il 25° anniversario del fondo UBS (Lux) Euro High Yield Bond. Il fondo integra i criteri ESG e l’analisi del rischio a livello di fondamentali, fattori tecnici e valutazioni, nell’intero processo d’investimento, e a partire da oggi 2 ottobre è ufficialmente allineato all’art. 8 dell’SFDR dell’UE.

Il portafoglio, gestito in modo flessibile e ad alta convinzione, è una soluzione per gli investitori che cercano un’esposizione a una classe d’investimento con caratteristiche interessanti. Il processo collaudato è comprovato da una solida performance, che ha permesso al fondo di posizionarsi nel primo quartile della categoria di appartenenza Morningstar a 1, 3, 5 e 10 anni. Sebbene le performance passate non siano un indicatore affidabile dei risultati futuri, dal punto di vista della rischiosità il fondo appartiene alla categoria di rischio 3 su 7, poiché la volatilità del suo rendimento è medio-bassa. L’indicatore presuppone che gli investitori rimangano investiti per quattro anni.

Il fondo a gestione attiva investe principalmente in obbligazioni societarie high yield, denominate in euro o con copertura di cambio in euro, selezionate in base a criteri rigorosi. Nella scelta degli emittenti si presta particolare attenzione a diversificare le emissioni tra i vari rating di credito. Il team può inoltre investire in titoli fuori benchmark, sfruttando le migliori convinzioni del team UBS Global Fixed Income.

Zachary Swabe, Lead Portfolio Manager, ha dichiarato: “Proiettandoci al futuro, possiamo fare leva su un track record di 25 anni nell’ambito dell’High yield europeo e su un processo d’investimento dinamico e consolidato che evolve nel tempo. Questo ci consente di catturare l’alfa attraverso una rigorosa attività di selezione dei titoli”.

Giovanni Papini, Country Head Italy di UBS AM, ha aggiunto: “Riteniamo che questo fondo sia estremamente efficace nell’attuale contesto. Il mercato dell’Euro High Yield è cresciuto in modo sostanziale dopo la crisi dell’eurozona e si sta assestando intorno ai 400 miliardi di euro. Questo ci permette di individuare le inefficienze dei prezzi e di allocare il capitale nel mercato europeo High Yield”.

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