Ambiente, scoppia l’interesse per i green bond

Continua la crescita delle obbligazioni verdi. Come riporta Corriere.it, infatti, nel 2012 sono stati investiti 3 miliardi, nel 2013 10 miliardi, mentre nel 2014 sono saliti a 36,6 miliardi. E nel 2015 potrebbero triplicare ancora, arrivando a 100 miliardi complessivi, in base alle stime della britannica Climate Bonds Initiative.

I GREEN BOND – Si tratta di uno strumento finanziario relativamente nuovo, che lega l’emissione di un bond a un investimento vantaggioso per l’ambiente: dalla costruzione di impianti a fonti rinnovabili all’efficienza energetica, dall’utilizzo sostenibile dei terreni alla depurazione delle acque. L’interesse per i green bond viene da grandi investitori istituzionali, sempre più preoccupati per i rischi di compensazione ambientale nei loro portafogli.

IL CONTRIBUTO CINESE – Un notevole contributo alla crescita del mercato arriverà dalla Cina, che sta facendo i conti con la necessità di contenere l’inquinamento e il cui governo potrebbe incoraggiare le operazioni. Le scelte di Pechino saranno fondamentali per fare del 2015 un anno record per il mercato dei green bond. “Ci aspettiamo che proceda in modo relativamente sostenuto, sia per la preferenza accordata dagli investitori sia per il desiderio, da parte degli emittenti, di approfittare di una domanda così eccezionale”, prevede Standard & Poor’s. Tuttavia, avverte l’agenzia di rating, affinché il mercato cresca è necessario adottare standard comuni sulla definizione di “green bond” e una maggiore trasparenza nelle procedure.

LE BANCHE ATTIVEDeutsche Bank ha appena annunciato l’intenzione d’investire un miliardo in green bond, per recuperare il terreno che la separa dalle altre banche d’investimento, come Citigroup e Barclays, che già da tempo hanno puntato su questo settore. La mossa di Deutsche Bank arriva dopo una maxi-emissione da parte di Kfw, la banca per lo sviluppo, che ha collocato negli Usa un green bond di 1,5 miliardi di dollari, raccogliendo ordini per 2,5 miliardi. Citi vuole investire 100 miliardi di dollari entro il 2025 a sostegno di progetti a difesa del clima. Analoghe intenzioni sono state espressa da Goldman Sachs e Bank of America.

IN ITALIA – Anche il mercato italiano inizia a dare segnali di vita, con la prima emissione italiana da parte dell’ex municipalizzata emiliana Hera: è un’obbligazione decennale per 500 milioni (a fronte di ordini per 1,7 miliardi), per finanziare progetti nell’ambito della riduzione delle emissioni a effetto serra, della qualità nella depurazione delle acque e del ciclo dei rifiuti.

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