Niente panico, ma prese di profitto diffuse a New York

WALL STREET CONFERMA LA SUA FIDUCIA NELLA FED – Apertura in calo, ma senza drammi, per Wall Street che sembra infastidita dal debole dato macroeconomico cinese di stamane ma non voler far drammi il giorno dopo l’atteso discorso di Ben Bernanke al Congresso e la diffusione delle minute dell’ultimo Fomc. Due eventi da cui gli investitori hanno tratto la convinzione che prima o poi la Fed inizierà a ridurre gli stimoli, ma che la cosa non sarà né immediata né brutale.

I DATI MACRO AIUTANO A LIMITARE I DANNI – Così, anche grazie ad una crescita del 2,3% delle vendite di case nuove in aprile a 454 mila appartamenti su base annualizzata, l’indice Dow Jones cede solo lo 0,43%, l’S&P500 oscilla sull’1,07% di perdita, il Nasdaq cala dello 0,54% e le small cap del Russell 2000 arretrano dello 0,56%. Dal canto loro i T-bond si stabilizzano dopo il tonfo della vigilia, col rendimento del decennale che oscilla sul 2,02% (dal 2,03% di ieri) e quello del trentennale sul 3,19% (dal 3,21%). Infine l’oro rimbalza a 1383,60 dollari l’oncia (20,4 dollari più dell’ultima chiusura), l’argento resta sui 22,29 dollari (5 centesimi di recupero) e il petrolio cala sui 92,77 dollari al barile (1,41 dollari meno della vigilia).

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