Piazza Affari chiude in positivo, tonfo di Fiat

La Borsa di Milano chiude in positivo, con il Ftse Mib che segna un rialzo dell'1,78% a 20.892 punti. Il Ftse All Share guadagna l'1,64% a 22.030 punti. Seduta difficile per Fiat: il titolo è maglia nera (-3,41% a 7,64 euro) con la Commissione Ue che ha indicato che gli accordi conclusi tra Lussemburgo e Fiat Finance and Trade non rispettano il principio della libera concorrenza e c'è il rischio di una multa.

L'ATTESA DELLA BCE – Il mercato ormai aspetta solo la riunione della Bce di giovedì soprattutto dopo i riscontri odierni dell'inflazione nell'area euro. A settembre i prezzi sono scesi allo 0,3% dallo 0,4% di agosto, il livello più basso degli ultimi cinque anni. La reazione del mercato non si è fatta attendere con l'euro che è sceso sotto quota 1,26 dollari, ai minimi da oltre due anni nei confronti del biglietto verde. Nel terzo trimestre la moneta unica ha ceduto quasi l'8% rispetto al dollaro. Ora l'attesa è quindi per la Bce con Mario Draghi che potrebbe indicare nuove misure contro il rischio deflazione. La scorsa settimana lo stesso Draghi ha ribadito che la Bce è determinata nell'implementare la propria azione di stimolo alla risalita dell'inflazione con la possibilità di mettere in atto ulteriori misure non convenzionali di stimolo monetario. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato l'1,78% a 20.892 punti.

IL LISTINO MILANESE – Acquisti sulle banche che ieri avevano vissuto una seduta sotto pressione: Banco Popolare ha guadagnato il 3,56% a 11,63 euro, Montepaschi il 3,77% a 1,044 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,56% a 6,30 euro, Mediobanca il 3,26% a 6,81 euro, Ubi Banca il 4,47% a 6,66 euro, Unicredit il 2,79% a 6,26 euro. Seduta tonica per i colossi pubblici dell'energia: Eni ha mostrato un progresso del 2,16% a 18,87 euro, mentre Enel è avanzata dell'1,84% a 4,202 euro. Finmeccanica ha guadagnato il 2,25% a 7,705 euro con la stampa nazionale che ha ribadito che per il polo trasporti del colosso pubblico sono rimaste in gara le cinesi Cnr-Insigma e la giapponese Hirtachi, mentre sono state scartate la spagnola Caf e la francese Thales. Fiat (-3,41% a 7,64 euro) è scivolata sul fondo del Ftse Mib dopo essere finita nel mirino della Commissione Ue per il trattamento fiscale in Lussemburgo e Irlanda. Per quanto riguarda il Lingotto i dubbi di Bruxelles riguardano il trattamento fiscale in Lussemburgo di Fiat Finance & Trade, società che si occupa del finanziamento e della tesoreria del Lingotto.

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