Ancora troppe incognite pesano su Mps

MPS CORRE ANCORA – Mps ancora in evidenza a Piazza Affari, dove a metà pomeriggio guadagna il 7,1% a 27,61 centesimi di euro per azione, grazie alle voci che danno alcuni importanti investitori istituzionali, in primis il fondo sovrano Qatar Investment Authority (Qia) intenzionati a sottoscrivere una partecipazione in occasione del prossimo aumento di capitale da 5 miliardi di euro che la banca senese dovrebbe avviare la settimana successiva al referendum confermativo del 4 dicembre.

AUMENTI CONCORRENTI – Qualche analista fa però notare che nel mondo del business le buone intenzioni conducono spesso a valutazioni errate e che tra il dire (che vi è un forte interesse per Mps) e il fare (un aumento di capitale destinato al retail di non più di 2 miliardi, come ipotizzato in questi ultimi giorni) c’è di mezzo non solo l’incertezza relativa all’esito del referendum italiano, ma almeno altre due operazioni destinate a drenare risorse dal mercato. A nessuno sfugge infatti che la vicinanza della ricapitalizzazione di Mps con quelle, previste, di Unicredit in Italia e di Deutsche Bank in Germania rischia di limitare l’appeal dell’operazione imbastita da Jp Morgan e Mediobanca e che Marco Morelli sta cercando di condurre in porto.

INCOGNITA TRANCHE JUNIOR – Un’operazione che prevede  la possibilità di una conversione dei bond subordinati di Mps che ancora è tutta da identificare nei dettagli, così come è da capire con precisione quale sarà il valore e la potenzialità della tranche junior della cartolarizzazione di Npl che accompagnerà l’aumento e che sarà girata agli azionisti di Mps. Molte, forse troppe, incognite che si riflettono in una crescente volatilità del titolo su base giornaliera, ma che non spostano più di tanto il pesante risultato a 12 mesi, in rosso di circa l’84% anche dopo gli ultimi vistosi rimbalzi.

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