Gli Angry Birds ora tagliano lo stipendio ai propri top manager

Rovio riduce la paga ai vertici

Tira aria se non di crisi, di certo di taglio dei costi in casa Angry Birds: il Cda di Rovio Entertainment, la società che ha sviluppato il celebre videogioco, ha infatti proposto di ridurre di oltre il 20% i compensi per il proprio presidente (Mika Ihamuotila) e vice presidente. In particolare la retribuzione del presidente calerà a 9.500 euro al mese (dagli attuali 12 mila euro) e quella del vicepresidente a 7.500 euro (da 10 mila).

Riduzione seguita a intense polemiche

Inizialmente il board aveva deciso di mantenere invariate le retribuzioni dei vertici della società, ma le polemiche montate sui giornali locali, che accusano Rovio di pagare i propri vertici più di quelli di società concorrenti nonostante il calo del valore della società stessa, hanno indotto il board a rivedere il proprio giudizio e a proporre una sforbiciata alle generose retribuzioni dei manager.

In borsa gli Angry Birds non sorridono più

In borsa nel frattempo il titolo Rovio rimborsa debolmente, segnando un guadagno dell’1,68% a 4,89 euro per azione. Dal suo debutto in borsa, lo scorso settembre, a 11,5 euro per azione, Rovio ha tuttavia perso oltre il 60% del proprio valore, con una capitalizzazione ridottasi a meno di 390 milioni di euro, contro una valutazione iniziale superiore al miliardo di euro.

Troppe spese di marketing non portano maggiori utili

A pesare sul titolo, che ambiva a diventare il nuovo “titolo nazionale” finlandese come era capitato anni fa a Nokia, sono stati in questi mesi costi di marketing costantemente più elevati delle attese e prospettive in termini di fatturato e utili via via più modeste, anche a causa di una certa perdita di focalizzazione causata dalla decisione di impegnarsi nella produzione oltre che di videogiochi anche di gadget e film animati dedicati ai celebri “uccellini arrabbiati”.

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