Trimestrali Usa: idee di investimento

È ancora presto per la stagione degli utili societari negli Stati Uniti, ma finora il tono generale rimane positivo. Secondo FactSet, gli analisti prevedono attualmente una crescita degli utili per azione dello 0,9% per il primo trimestre. Per l’intero 2024 si stima una crescita dell’EPS dell’11%, che salirà al 13,4% nel 2025. “Vediamo però dei limiti a questo ottimismo nel contesto macroeconomico”, avverte Saira Malik, Chief Investment Officer di Nuveen, ch edi seguito illustra la propria view.

L’escalation delle tensioni geopolitiche: alla fine della scorsa settimana, le azioni sono crollate e i rendimenti sono saliti a causa dell’intensificarsi dei timori di un peggioramento e di un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Anche i prezzi del petrolio hanno subito un’impennata come parte del più ampio risk off. Se la situazione dovesse peggiorare, ci aspettiamo un’accelerazione di queste tendenze.

Il probabile indebolimento dei consumi negli USA: i recenti dati sulle vendite al dettaglio sono stati deludenti, mentre le insolvenze del credito al consumo sono in aumento.

Tassi d’interesse più alti per un periodo ancora più lungo: considerata l’inflazione ancora elevata, i tagli dei tassi della Federal Reserve nel 2024 potrebbero essere più lontani e meno numerosi di quanto previsto dai mercati alla fine di marzo. La pausa prolungata rappresenta un rischio per la crescita degli utili, poiché tassi di interesse elevati riducono la spesa dei consumatori e delle imprese. Una traiettoria più lenta degli utili, sia essa temuta o realizzata, potrebbe ostacolare la performance dei mercati azionari. Nel complesso, le nostre prospettive di asset allocation rimangono neutrali rispetto alle azioni. Il passaggio da un cauto ottimismo a una maggiore convinzione dipenderebbe dall’avverarsi di una serie di possibili catalizzatori:

  • La sensazione che la geopolitica non innescherà un movimento di risk-off più ampio e prolungato.
  • La crescita degli utili, piuttosto che l’espansione dei multipli, come driver di performance
  • Ulteriori miglioramenti nella crescita degli utili e revisioni positive degli stessi
  • Ampliamento del mercato con l’S&P 500 ancora vicino ai massimi storici, qualsiasi deterioramento degli utili porterà probabilmente a un maggiore ribasso e i continui effetti della politica monetaria restrittiva potrebbero indurre a derisking.

Per quanto riguarda gli utili, la nostra view contrarian, basata sui fondamentali, sulle tensioni geopolitiche in corso e sulle recenti sorprese dei dati economici, considera interessanti i settori dei materiali e dell’energia. L’attività manifatturiera negli Stati Uniti è rimbalzata inaspettatamente a marzo, con un forte aumento della produzione e della domanda complessiva secondo l’indice ISM dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero.

Ciò suggerisce che il settore manifatturiero, in contrazione dal settembre 2022, ha probabilmente toccato il fondo e potrebbe rafforzarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Il settore dei materiali ha storicamente ottenuto buoni risultati quando i PMI sono scesi per poi tornare in territorio di espansione. L’aumento dei tassi di interesse potrebbe creare un rischio per gli utili aziendali e per i prezzi delle azioni.

Anche i dati PMI globali offrono notizie incoraggianti: per la prima volta in due anni, il rapporto tra nuovi ordini e scorte a livello globale ha recentemente superato il valore di 1, un livello che di solito è un indicatore positivo dei volumi di prodotti chimici. Le esportazioni di prodotti chimici degli Stati Uniti sono state positive negli ultimi due anni, mentre il miglioramento della domanda cinese nel primo trimestre potrebbe rappresentare un’ulteriore spinta.

Le tensioni geopolitiche, in particolare il timore che il conflitto in Medio Oriente possa degenerare in una guerra regionale più ampia e gli effetti del prolungarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, hanno fatto salire i prezzi dell’energia. I prezzi del greggio sono in forte aumento e i continui tagli alla produzione da parte dell’OPEC+ mantengono l’offerta globale sotto controllo. Detto questo, l’aumento dei prezzi del petrolio potrebbe favorire il settore energetico, generando una maggiore crescita del free cash flow.

I dati relativi all’IPC statunitense di marzo, che confermano che l’inflazione rimarrà probabilmente elevata per qualche tempo, possono rappresentare una spinta positiva anche per il settore energetico, storicamente uno dei migliori performer quando l’inflazione è elevata. Rimaniamo invece cauti sul settore dei beni di consumo discrezionali. Sebbene l’economia USA continui a sfidare le aspettative, qualsiasi cambiamento sostanziale nell’occupazione merita un attento monitoraggio. Inoltre, un recente rapporto della Federal Reserve di New York ha evidenziato che l’aumento dei tassi d’interesse e l’inflazione stanno causando ansia nei consumatori, tanto che un consumatore su otto (il numero più alto degli ultimi quattro anni) si prevede non riuscirà a pagare un debito minimo.

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