Una bottiglia “costa” 7 ore e 15 minuti di lavoro

COMPRARSI UNA BOTTIGLIA – Sette ore e 15 minuti di lavoro: ecco il costo “temporale” medio, nel mondo, per comprare una bottiglia di vino “standard”, da 5 euro. Lo rivela una ricerca del magazine francese “La Feuille De Vigne”, ripreso dal sito Winenews.it, che ha messo in relazione l’acquisto di una bottiglia con i livelli salariali (ed altri parametri come tasse e altro) di 109 Paesi del mondo secondo i dati di “Numbeo”, un database on line con diverse statistiche sul costo della vite, e dell’International Labour Organization delle nazione unite. Il Paese meglio messo è il Lussemburgo, dove, grazie ad una retribuzione media mensile di 4.089 dollari (dato 2012), la più alta del mondo, bastano 14 minuti di lavoro per comprare una bottiglia.

MINUTI DI LAVORO – Solo un minuto in meno dell’Austria, e due della Danimarca. Sotto i 20 minuti di lavoro per stappare una bottiglia di buona qualità anche Svizzera e Francia. Meno di 25 minuti servono, nell’ordine, in Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Italia e Svezia e Cipro, mentre quasi mezz’ora serve ai lavoratori del Regno Unito, ultimo Paese, tra i top 35, sotto la soglia dei 30 minuti. Tra i 30 ed i 40 minuti di lavoro per comprare una bottiglia ci sono Norvegia, Malta, Finlandia, Irlanda, Slovenia, Portagallo, Australia, Grecia, Sudafrica, Giappone, Nuova Zelanda e, Repubblica Ceca. Primo Paese sopra la soglia dei 40 minuti è il Canada, seguito a ruota dagli Stati Uniti, mercato n. 1 al mondo per il vino, e poi da Croazia, Israele, Slovacchia, Ungheria.

SOTTO LA MEDIA MONDIALE – Tra i 50 minuti e un’ora di lavoro servono, invece, in Islanda, Porto Rico e Corea del Sud. Tra i mercati più importanti, spicca il dato della Cina, poco sotto la media mondiale,dove servono più di 6 ore di lavoro per comprare una bottiglia di vino del valore di 5 euro, dato che la dice lunga su quanto sia difficile, ancora, pensare al grande Paese asiatico come un mercato di massa per il vino di qualità, visto che sotto la soglia dei 5 euro a bottiglia allo scaffale, tra costi di trasporto e tasse, si trovano solo vini che partono dai paesi di produzione a prezzi stracciati. Una ricerca curiosa, tuttavia, che può dare spunti di riflessioni e indicazioni utili ai produttori del mondo, che oramai, dall’Italia alla Francia, dalla Spagna agli Usa, puntano sui mercati stranieri per crescere.

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