Immobiliare europeo, tecnologia, sharing economy e demografia driver di mercato

Il mercato immobiliare europeo mostra cifre interessanti nonostante l’incertezza politica e le dinamiche dei prezzi variabili da Paese a Paese. Il report sul real estate del Vecchio Continente di Reag Duff & Phelps evidenzia ad esempio affitti “prime” nel settore uffici in crescita del 3%, interesse degli investitori in aumento per il settore retail, purché in aree “core” e aumento del 4% dei flussi investiti nella logistica. Ovviamente si tratta di tendenze che possono essere molto dissimili da area ad area. Abbiamo quindi chiesto maggiori dettagli a Paola Ricciardi, managing director e presidente di Reag Duff & Phelps Italia.

Domanda: Quali sono le dinamiche che si evidenziano con maggiore decisione nel Vecchio Continente?
Risposta: L’attuale incertezza del quadro politico, che racchiude le politiche economiche di Trump, gli accordi sulla Brexit e le elezioni politiche in molti stati europei, condizionerà il volume degli investimenti nel corso del 2017. Gli investitori risulteranno ancora orientati verso core asset localizzati nei mercati più liquidi dell’Europa occidentale.

D: Quali altri fattori saranno trainanti?
R: Nei prossimi anni la tecnologia, la sharing economy e i trend demografici influenzeranno il mercato immobiliare in tutti i settori. Le grandi aree metropolitane con una popolazione superiore ai 3 milioni di abitanti si riveleranno come quelle più attraenti anche per il mercato immobiliare: l’urbanizzazione è destinata a crescere. Le grandi città sono un catalizzatore per la popolazione in età lavorativa e cioè quella con una più elevata capacità di spesa e che agisce maggiormente sul mercato immobiliare, dalla casa all’ufficio e all’impresa, rendendo il mercato delle metropoli più liquido e quindi più interessante per gli investitori.

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