Volatilità in discesa, un buon segno!

La volatilità comincia drasticamente a scendere e questo appare come una notizia positiva nonostante per coloro che fanno trading sia come il pane quotidiano. In questo momento è necessario che il mercato  si stabilizzi, è necessario che sul fronte macro si trovino soluzioni ai problemi ancora aperti, ed è vitale che sui mercati possa tornare la fiducia, vero motore della ripresa.
La minuta della Federal Reserve relativamente all’ultimo Fomc non è stata una novità, perché sono stati ribaditi i rischi di discesa e i pericoli derivanti dalla deflazione, unitamente al fatto che il programma di salvataggio (l’ormai famoso Tarp) potrebbe anche essere esteso alle Compagnie di Assicurazione.
In aggiunta non si sono ancora risolti i problemi con i costruttori di auto, uno dei quali rischia ancora il fallimento in assenza di soluzioni alternative, un quadro quindi che sul piano macro appare ancora grigio se non proprio nero. Ma i mercati sono in ripresa, a dimostrazione che c’è un qualche ritorno dell’appetito al rischio dovuto alle aspettative di ripresa che, man mano che il tempo passa, emergono con più decisione.
Sul fronte Europeo gli economisti dibattono sulle previsioni del Pil europeo 2009, c’è chi afferma che sarà sicuramente il dato peggiore dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, -3.5%, con il primo trimestre in calo dell’1.8% e il secondo dello 0.6%. Sempre secondo gli economisti, alla fine la Bce potrebbe essere costretta all’adozione di misure non convenzionali di espansione del credito, per far fronte alla crisi che ora appare soprattutto concentrata sulla questione Irlandese, ma che ne prossimo futuro potrebbe sfociare anche altrove. Tutto ciò dovrebbe continuare a mantenere l’Euro stabile sul dollaro e relativamente debole contro altre valute eccezion fatta per lo Yen.
Yen che resta debole e che dovrebbe mantenere un tono di discesa nonostante i dati macro segnalino un ritorno di numeri positivi relativamente al trade balance (da -844 miliardi di Yen a +202 miliardi), anche se questo numero appare drogato dal calo improvviso delle importazioni dovuto alla repentina caduta della domanda interna. Ma le esportazioni scendono comunque e ciò è fonte di estrema preoccupazione perché l’economia è legata a doppio filo al settore export.


                                                                          EurJpy daily

Nei confronti della moneta unica lo Yen si è indebolito anche se le incertezze relative all’Euro non riescono a farlo decollare verso gli obiettivi che avevamo ipotizzato qualche tempo orsono.
La tenuta di 127.50 diventa cruciale per il mantenimento del tono rialzista mentre gli obiettivi restano confinati in area 139.50 e 141.00.
Stessa cosa vale per il UsdJPy che potrebbe salire verso 104.00 ma che per ora non riesce a superare di slancio quota 100 dopo che la settimana scorsa la resistenza di 101.50 era stata respinta in modo deciso.

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