Aprile da record per i gestori alternativi

Con una performance media superiore ai 4 punti percentuali, i fondi hedge chiudono aprile con il miglior risultato dal febbraio 2000. I dati sono forniti da HFR e si paragonano con l’incremento dell’indice S%P500 che nell’ultimo mese è salito di quasi dodici punti percentuali.

Lo scorso mese le maggiori soddisfazioni sono arrivate dal settore energetico delle telecomunicazioni e nel settore farmaceutico; a livello di strategie invece hanno fatto bene i gestori che operano nell’arbitraggio di titoli convertible.

Secondo HFR il settore delle materie di base ha riscontrato un incremento del 7,8% mentre chi ha puntato sul redditto fisso convertible ha guadagnato il 5,7%. In questo ultimo caso, l’indice dedicato di HFR, segna ormai un progresso che da inizio anno sfiora i 20 punti percentuali.

Ovviamente non è andata altrettanto bene ai gestori con una bias corta sui mercati, che in aprile hanno lasciato sul parterre in media il 7,5%.

La montagna di riscatti che ha colpito l’industria nel 2008 sembra aver giovato a chi è riuscito a rimanere sul mercato: oggi infatti nell’area competitiva in cui operano gli hedge mancano all’appello le investment bank (decimate dalla crisi) e molti prop desk delle banche commerciali, che sono dovuti uscire da questa area lasciando spazio ai ‘vecchi gestori’.

Tutto questo porta nuove speranze per l’industria alternativa che secondo un report di Bank of New York Mellon, entro il 2013 dovrebbe gestire asset per quasi 2.600 miliardi di dollari, ovvero quasi il doppio di quanto è rimasto oggi. La stima si basa sul fatto che dopo la fuga degli istituzionali nel biennio 2008-09 questi soggetti (ormai responsabili delle maggior parte delle masse in gestione dai foni hedge) torneranno a bussare le porte degli alternatives facendo volare gli asset under management.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!