Auto, quali i margini per le vetture premium?

Quanto guadagnano i costruttori “premium” su ogni vettura? Per rispondere a questa domanda, come riportato dal sito Alvoltante.it, il professor Ferdinand Dudenhöffer, direttore del Car, il Center Automotive Research dell’Università di Duisburg, in Germania ha eleborato uno studio ad hoc. Nel dettaglio questo studio è volto a individuare quale è il margine di guadagno delle case automobilistiche per ogni vettura venduta. In modo particolare l’attenzione è posta sulla profittabilità dei marchi di prestigio, alla ricerca di una conferma dell’assioma attualmente dominante nel settore: quello secondo cui per fare utili occorre produrre (e vendere) auto di prestigio, più costose.

I risultati. Sul gradino più alto del podio di questa particolare classifica c’è Ferrari, seguita da Porsche e Bmw. La casa del Cavallino (grazie alla capacità di farsi pagare salato ogni cosa nell’allestimento delle vetture) fa registrare la percentuale del 24,6% come utile medio per veicolo venduto, ossia 68.987 euro di profitto per ogni auto consegnata. Per la Porsche la percentuale di utile sul prezzo incassato è del 18,4% (16.780 euro il profitto per ogni auto consegnata). Al terzo posto nella graduatoria per percentuale di utile nello studio figura Bmw, che realizza un utile medio per veicolo di 3057 euro, pari al 9,2% del prezzo realizzato per la vendita.

Quasi alla pari sono poi Audi e Mercedes (gruppo Daimler), che registrano percentuali di utile rispettivamente dell’8,8% e 8,7%. Quasi uguali sono anche i valori dell’utile realizzato per veicolo: 3347 euro per l’Audi e 3343 per la Mercedes. Chi sa far rendere meno le proprie vendite è la Maserati (gruppo Fca), il cui utile medio per auto di 4889 euro rappresenta solo il 6,7% di quanto incassato. D’altra parte è anche vero che la ricerca mette in evidenza anche chi fa peggio, come la Bentley e la Tesla che addirittura per ogni auto venduta registrano una perdita secca. La casa inglese del gruppo Volkswagen per ogni vendita ci rimette 17.425 euro, pari a una perdita del 10,6% sul prezzo di vendita. Per quanto concerne l’americana “tutto elettrica” Tesla ciascuna vendita significa una perdita di 10.931 euro, equivalente al 16,4% del prezzo.

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