Prospettive tecniche più positive per l’S&P500

A cura di Alessandro Balsotti, strategist Jci Capital
Sono in realtà meno negativo da qui a fine anno di quanto l’imperdibile vignetta di Hedgeye lasci sottintendere o di quanto fossi solo una decina di giorni fa quando abbiamo provato senza successo a forzare per l’ennesima volta la media mobile a 100 giorni dell’S&P 500 (2815).

La price-action di lunedì, a lungo preoccupante, ha avuto in verità un finale incoraggiante: la rottura dei supporti più volte testati (area 2600-2630) ha mostrato una scarsa capacità di innescare un significativo movimento ribassista (minimo a 2583) e ha provocato una forte reazione contraria (chiusura a 2535, 2% sopra i minimi).
Ieri è stata una giornata molto volatile, con una chiusura sostanzialmente flat e un range ancora una volta ampio (2621-2678, poco più del 2%, prendendo le 24h di trading del future sul Globex) che, al margine, ha fornito qualche indizio in più di una potenziale stabilizzazione/rimbalzo in arrivo.

La volatilità intraday, presumibile sintomo di una carenza di liquidità destinata ad aggravarsi con l’approssimarsi delle festività, resta indubbiamente fastidiosa per gli investitori e sconsiglia scommesse importanti. Nel complesso sono comunque un po’ più fiducioso sulle prospettive di breve termine, rinfrancato anche dal vedere il settore tecnologico tornare ad sovra-performare (nelle ultime 2 sessioni il Nasdaq Composite ha recuperato 1.57% vs 0.82% dell’S&P 500).

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