Bce, ancora lontano un aumento dei tassi di interesse

In teoria quest’anno è iniziato il processo di normalizzazione della politica della BCE e potrebbe anche verificarsi un aumento dei rischi downside a breve termine”: è il commento di Michael Metcalfe, responsabile globale macro strategy di State Street Global Markets a margine della riunione della Bce. “PriceStats, la nostra serie sull’inflazione online, suggerisce che nel primo trimestre l’inflazione headline è destinata a diminuire rapidamente all’interno dell’Eurozona. Conseguentemente, la prima decisione politica della BCE potrebbe essere quella di dover dissipare i timori di una forte contrazione del bilancio della stessa Banca Centrale nei prossimi due anni, portando a un’altra operazione di rifinanziamento più a lungo termine (TLTRO – targeted longer-term refinancing operation). Ancora una volta il pessimismo dei mercati europei potrebbe giovare di un’altra operazione di rifinaziamento e di una generosa liquidità per il sistema bancario”.
“Con i dati sulla crescita e sull’inflazione più moderati, i commenti della Bce hanno avuto ben poco effetto nel rassicurare i mercati di non essersi lasciati sfuggire il momento opportuno per l’aumento dei tassi – continua Sophia Ferguson, senior portfolio manager di State Street Global Advisors – Se da un lato sembra che i rischi di downside siano cresciuti negli ultimi mesi, dall’altro, il rallentamento della crescita dell’Eurozona è destinato stabilizzarsi verso un trend, piuttosto che attestarsi ai livelli che si registrano durante una crisi. Anche se la normalizzazione della politica monetaria è in corso, date le condizioni economiche, un ciclo di incremento dei tassi, che altera materialmente l’orientamento politico, sembra essere fuori portata”.
Infine Antoine Lesné, responsabile Strategia e Ricerca EMEA di SPDR ETFs: Se da un lato possiamo ancora considerare valide le prospettive a medio termine leggermente superiori al potenziale, dall’altro, i rischi di downside nel breve periodo, dalla Brexit alla volatilità dei mercati finanziari, sono stati oggetto di discussione. Per il momento, la BCE non sembra avere fretta di modificare la propria linea, ma le opportunità per normalizzare la politica monetaria potrebbe esaurirsi rapidamente. La BCE ha a disposizione altri strumenti per far sì che l’inflazione core raggiunga nuovamente livelli più elevati, intorno allo 0,9% – 1%. Ci aspettiamo che l’euro si indebolisca ulteriormente e che i rendimenti sovrani core rimangano nel range basso visto di recente, prima di assistere a notizie più positive su altri fronti globali”.

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