Analisti sull'orlo di una crisi di nervi

Premesso il rispetto per tale indispensabile disciplina, leggere commenti di analisi tecnica in questi giorni sarebbe divertente, se non fosse che dobbiamo trarne indicazioni di investimento: a fronte di un po’ di delusione, domina il disappunto con spazio per un pizzico di frustrazione. Delusione: generalmente vi era attesa di una correzione sostanziale dei mercati azionari nel corso del mese o entro la prima metà di novembre, ma molti indici hanno segnato nuovi massimi. Disappunto: viene dal constatare che le caratteristiche attuali di questo rally sono diventate eterogenee e talvolta meno convincenti, ma non abbastanza da suggerire una posizione short. Perciò il posizionamento più sensato resta la neutralità, non essendo più interessante il risk/reward di posizioni lunghe outright.

Frustrazione: la neutralità ha un po’ il sapore dell’ignavia e ogni marginale nuovo massimo ne accentua la sensazione amarognola. Lasciando da parte facili ironie, cogliere dei massimi in situazioni di mercato come quella attuale è estremamente difficoltoso, ovvero fortuito, e anche l’analisi tecnica non può fare altro che fornire scenari “if” al verificarsi degli eventi. Bill McLaren spiega che il pattern della scorsa settimana dell’indice S&P500 (nuovo massimo mercoledì, seguito da un giorno di inversione con chiusura al rialzo giovedì, ma senza seguito venerdì) sarebbe tipico di un trend ora al ribasso, ma la mancata rottura venerdì dei supporti significativi del giorno precedente rende il tutto incerto: per confermare che ora il trend è in discesa occorre un
nuovo giorno al ribasso, altrimenti lo scenario più probabile resta quello laterale. Altri segnalano il deterioramento di alcune condizioni interne ai mercati, come il numero di nuovi massimi, ecc. ma riconoscendo che il trend di base è ancora positivo suggeriscono semplicemente di iniziare a prendere profitto.

Restiamo dell’idea espressa la scorsa settimana: in ottica di breve mantenere disponibile la liquidità frutto dei realizzi delle posizioni azionarie.
Dell’oro abbiamo già parlato settimana scorsa. Gli indici CDS Itraxx del credito continuano a stringere e i titoli high yield a performare bene. I governativi hanno ceduto un po’ di terreno, ma nel portafoglio equiponderato suggerito dal nostro modello di momentum stanno guadagnando spazio per rendere il
portafoglio più bilanciato. Il dollaro americano: in ottica speculativa e per almeno un primo terzo del proprio budget di rischio continuare a puntare su un suo rafforzamento (resta il rischio di una capitolazione, dopo la quale investire almeno il secondo terzo). 

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