Enel, Standard Ethics abbassa il rating di sostenibilità

Standard Ethics ha abbassato il rating di Enel a “EE” dal precedente “EE+”. La società fa parte dello SE European 100 Index e dello SE Italian Index.

Negli ultimi mesi, Enel ha emesso dei titoli obbligazionari nominati “General Purpose Sdg Linked Bond” in ragione di alcuni target extra-finanziari che la società ha individuato e che si impegna a raggiungere pena un rialzo dei rendimenti offerti ai sottoscrittori. La scelta dei target è stata effettuata dall’azienda stessa selezionando alcuni obbiettivi tra l’elenco dei “Sustainable Development Goals” (Sdg) dell’Onu.

Il comunicato stampa di accompagnamento – notano in Standard Ethics – qualifica le obbligazioni come “sostenibili”. La società, come sua facoltà, non ha applicato i principi dell’Icma per i sustainability bond, ai quali peraltro sembra si stiano ispirando anche i più recenti orientamenti della Commissione Europea.

In concreto, Standard Ethics evidenzia che non sono stati predefiniti e circoscritti progetti specifici da finanziare, non è stato previsto che i fondi siano “segregati” e destinati obbligatoriamente a quei progetti, non è stato richiesto un parere terzo proveniente da un ente indipendente circa l’adeguatezza degli obbiettivi di sostenibilità prescelti e la qualità dei target quantitativi indentificati.

Enel – prosegue una nota di Standard Ethics – ritiene che questa categoria di titoli sia positivamente innovativa e sfidante. Ritiene anche che vincolare i fondi raccolti a progetti specifici non sia necessario nel caso in cui una impresa abbia una strategia e un business “chiaramente sostenibile”.

Le motivazioni del declassamento

Il perimetro e la tipologia dei rischi Esg e di quelli reputazionali di Enel è mutato. La scelta di legare il rendimento della emissione obbligazionaria “General Purpose Sdg Linked Bond” a degli obbiettivi extra-finanziari come gli Sdg determina una caratteristica nella remunerazione del capitale, ma – per scelta – non circoscrive l’uso che viene fatto del capitale raccolto.

Secondo Standard Ethics, destinando all’intera attività aziendale il capitale raccolto dal mercato con una promessa di sostenibilità, Enel ha esteso il perimetro dei rischi Esg. Un potenziale evento controverso – come ad esempio un errore di strategia industriale, un danno ambientale, un grave incidente, una contestazione sociale, un caso di corruzione, un problema nella governance o una modifica nella tassonomia europea – potrebbe indurre un obbligazionista a giudicare il proprio investimento non rispondente alla promessa iniziale di sostenibilità.

Nonostante le note cautelative proposte da Enel, per gli analisti di Standard Ethics vi è rischio che gli obbligazionisti possano giudicare negativamente la sostenibilità del loro investimento indipendentemente dal raggiungimento dei target/Kpi usati per determinare gli interessi corrisposti.

Standard Ethics ricorda infine che, con nota stampa del 23 marzo 2017, è stato chiesto a Enel di inserire all’interno del proprio Codice Etico una chiara menzione alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite e un riferimento alle Linee Guida dell’Ocse per le imprese multinazionali, a suggello dell’impegno sulla sostenibilità e sui diritti umani che essa dichiara di avere assunto, anche attraverso le policy aziendali.

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