Trend a 2 marce

La fine dell’anno porta inevitabilmente con se la consuetudine di stilare un bilancio del periodo appena trascorso. Tirando le somme si può dire che dal punto di vista macroeconomico le previsioni, seppur con qualche scossone qua e là sono state rispettate. I primi due trimestri sono stati contraddistinti da un proseguimento della contrazione economica cominciata nel 2008. Il punto di svolta è arrivato con il terzo trimestre che ha portato con sé i primi segnali di una parziale ripresa. Tuttavia già da subito si è parlato di una ripresa debole e senza occupazione, cosa che ha preoccupato e preoccupa tuttora gli operatori. A questi timori si sono aggiunti nel quarto trimestre due situazioni particolarmente delicate: Dubai e Grecia. La prima ha trovato la sua risoluzione grazie all’intervento di Abu Dhabi che ha concesso un prestito di 10 miliardi al governo del Dubai.
 

La seconda situazione, quella greca, invece continua a preoccupare e non poco. 
I timori, infatti, provengono dall’evoluzione del debito che sta assumendo aspetti critici particolarmente gravi dal momento che il rating greco è già sulla soglia che discrimina le obbligazioni investment grade, dalle altre più rischiose. Un passaggio dal primo al secondo gruppo provocherebbe una vera e propria fuga da questo paese.
 
Se si pensa che in questo momento le obbligazioni investment grade possono essere utilizzate dalle banche nel patrimonio di vigilanza con assorbimento di capitale vicino allo zero o possono essere inserite nel portafoglio di investimento dei fondi pensione, è possibile comprendere quali siano i rischi legati ad un ulteriore abbassamento del rating.

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