Anima continua a correre, nonostante le smentite di Amundi

La smentita di Amundi è netta: non siamo interessati ad Anima, nonostante le voci di stampa. Ma indipendentemente dal fatto che il gruppo italiano (che non ha voluto commentare), 186 miliardi di asset in gestione a fine 2019, piaccia o meno al colosso francese controllato dal Credit Agricole e circa 9 volte più grande (1.653 miliardi di euro di asset in gestione a fine 2019), ad analisti e investitori Anima Holding (poco meno di 1,2 miliardi di capitalizzazione ma ancora un 11% circa sotto i livelli di 12 mesi fa) torna a piacere.

Nelle ultime cinque sedute il rialzo è già del 10,64% e stamane il titolo guadagna oltre il 5% dopo i primissimi scambi portandosi sui 3,26 euro per azione. Come noto la società, che di recente ha visto l’avvicendamento ai vertici tra l’ormai ex amministratore delegato Marco Carreri e il suo successore, Alessandro Melzi d’Eril (che in una intervista ha scommesso su una accelerazione del processo di consolidamento del settore del risparmio gestito), non ha alcun azionista di controllo, essendo il 53% del capitale flottante.

Possibile preda

Degli azionisti attuali, i due più importanti sono Banco Bpm col 14,27% e Poste Italiane col 10,04%, entrambi partner strategici assieme a Mps e Creval. Alle loro spalle risultano esservi una nutrita schiera di fondi d’investimento come Wellington Management Group (4,87%), Norges Bank (3,62%), CI Investments (2,95%) e Aviva Global Investor Service (2,73%). La soglia Opa totalitaria obbligatoria (solitamente del 30%) sarebbe pari al 25% nel caso in cui a muoversi fosse un gruppo di grandi dimensioni (come lo stesso Amundi, che nel 2017 ha già acquisito Pioneer da Unicredit per 3,5 miliardi), ma non è detto che vada così.

Con una partecipazione del 25% ed un investimento di circa 300 milioni qualunque gruppo potrebbe ambire a divenire il socio rilevante di Anima, il cui titolo in borsa nonostante l’ultimo strappo tratta su valori giudicati molto interessanti dagli analisti di Equita Sim e pari a circa 7,2 volte gli utili attesi, a fronte di un dividendo di 20,5 centesimi (rendimento implicito pari quasi al 6,3%) che sarà staccato il 18 maggio.

Oggi il Sole24Ore ribalta la prospettiva di Anima Holding come preda e parla di un suo possibile ruolo di aggregatore nel processo di consolidamento del comparto. Al riguardo si è più volte ipotizzato una possibile integrazione con Arca (meno di 30 miliardi di asset in gestione a fine 2019), che però è saldamente controllata da Bper Banca (col 57,06%) e Bp Sondrio (col 36,83%) dopo l’uscita di scena delle due ex popolari venete BpVi e Veneto Banca. Proprio l’amministratore di Bper Banca, Alessandro Vandelli, ha più volte ribadito che Arca è strategica per il gruppo emiliano.

Il quadro tecnico

In attesa di vedere se questa volta i rumor su un possibile ruolo di Anima Holding nel processo di consolidamento porteranno a qualche operazione concreta, gli analisti tecnici segnalano l’apertura di una nuova strategia rialzista sul titolo che vede come primo obiettivo i 3,24 euro e successivamente la possibilità di riportarsi a 3,39 euro. In caso di improvvise incertezze, il titolo potrebbe tornare sui 3,10 euro attorno ai quali ha chiuso ieri e successivamente spingersi a testare i supporti a 2,8 e poi in area 2,73 euro per azione.

Da notare che venerdì scorso il titolo aveva chiuso a 2,77 euro a ridosso delle medie mobili veloce (a 7 sedute) e più lenta (a 14 sedute), in quel momento quasi coincidenti (a 2,768 euro la più lenta, a 2,785 euro la più veloce. La decisa reazione di ieri e l’apertura odierna hanno poi risospinto le quotazioni nettamente al di sopra delle medie mobili, nel frattempo tornate a salire (a ieri quella a 7 giorni era a 2,877 euro, quella a 14 giorni a 2,864 euro), disegnando così una conformazione di prezzi molto positiva. Infine, sia lo Stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi) si trovano nella parte superiore delle rispettive fascie di oscillazione, entrambi ancora distanti dall’ipercomprato, a ulteriore conferma del trand rialzista di breve periodo.

Anima Holding a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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