Hsbc, la svolta di Gulliver porta risultati

HSBC ORMAI HA SVOLTATO – La svolta decisa sei anni fa dal numero uno (ormai in uscita) di Hsbc, Stuart Gulliver, inizia a generare risultati apprezzabili. Nel secondo trimestre dell’anno l’istituto anglo-cinese ha visto i ricavi rettificati e l’utile ante imposte salire rispettivamente del 4% e del 13%, superando in entrambi i casi le aspettative di mercato, inoltre la banca ha annunciato un altro buy-back da 2 miliardi di dollari, facendo salire a 5,5 miliardi la cassa restituita agli azionisti negli ultimi 12 mesi.

SI CERCA UN SUCCESSORE PER GULLIVER – Per riuscire nella svolta, Gulliver ha passato gran parte del suo mandato a ridurre le attività (Hsbc è uscito in questi anni da oltre 100 business e 18 mercati), imponendo un controllo più centralizzato e affrontando i costi legati a precedenti condotte non appropriate. Mark Tucker, che subentrerà come presidente a Douglas Flint in ottobre, sta già vagliando candidati interni ed esterni al gruppo in vista della sostituzione di Gulliver, avviato alla pensione e l’enfasi viene costantemente posta verso la capacità di rafforzare la ritrovata crescita dell’istituto.

INDICI DI CAPITALE ROBUSTI – Con un Commn equity Tier 1 ratio salito al 14,7% dal 14,3% di fine marzo (e contro un obiettivo di mantenerlo tra il 12% e il 13%), Hsbc a differenza della maggior parte delle grandi banche europee sembra ormai aver completato la fase di rafforzamento del capitale e può dunque tornare a puntare a remunerare i suoi azionisti (l’istituto ha comunque distribuito oltre 20 miliardi di dollari tra dividendi e buy-back dal 2015 a oggi, caso più unico che raro in Europa) e ad espandere le sue attività.

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