Blockchain e consumi alle stelle

Soltanto nel 2018, la produzione di Bitcoin provocherà un aumento dei consumi di energia elettrica per un importo pari a 2,55 gigawatt, più o meno l’equivalente di quanto servirà nel corso dell’anno all’Irlanda. È il risultato della ricerca condotta dall’economista Alex De Vries per conto di PwC da cui emergono altri dati impressionanti sull’impatto ambientale della moneta virtuale più diffusa. Ogni singola operazione di compravendita comporta un consumo equivalente a quello
di un condominio. In totale i consumi legati agli scambi delle criptovalute ammonteranno a ne anno a 7,7 gigawatt, grosso modo la quantità di energia necessaria a un paese come l’Austria. Data la rapidità dell’espansione del giro d’affari
del settore, aggiunge De Vries sulla base delle proiezioni sull’attività delle miniere, è prevedibile che le valute virtuali siano destinate ad assorbire addirittura il 5% della produzione globale di energia. Insomma, urgono regole perché di questo passo si rischia di andare in tilt.

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