Iva, l’aumento selettivo resta un rebus

In un comunicato del 17 aprile la capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ha scritto che “Se l’Iva aumenterà per gli italiani è in arrivo una stangata da circa 1.200 euro annui e che l’aumento provocherà un calo dei consumi dello 0,7%. Se invece non aumenterà, il rapporto deficit-Pil balzerà al 3,4%.

Una delle alternative emerse dalla Legge di Bilancio, inoltre, è l’aumento IVA selettivo e per “sterilizzare”, come si dice in gergo, questi aumenti dell’Imposta sul valore aggiunto si devono trovare, tra tagli di spesa o aumenti di entrate, più di 23 miliardi di euro nel 2020 e quasi 29 miliardi nel 2021.

Ma se l’Iva dovesse aumentare, quanto peserebbe sulle tasche di chi vive in Italia? Al momento sembra ancora un rebus. In un comunicato stampa del 13 aprile, ad esempio, in cui vengono forniti una serie di esempi dei possibili rincari con l’aumento dell’Iva, il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha affermato che l’aumento dell’Iva “a parità di consumi darà vita ad una stangata che, solo per i costi diretti, il Codacons stima a regime in 1.200 euro annui a famiglia, senza considerare i costi indiretti legati agli aumenti per imprese, industria, energia e trasporti”.

 

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