Jackson (Invesco): il giusto mix per il portafoglio

Siamo di fronte a due dilemmi: l’economica globale ha rallentato ma i cosiddetti defensive asset offrono rendimenti contenuti, le banche centrali stanno riducendo i tassi, e gli asset ‘equity-like’ non reagiscono più come prima. «A conti fatti scegliamo di ridurre ulteriormente il profilo di rischio del nostro modello di asset allocation, abbassando l’allocazione in titoli azionari e legati al settore immobiliare. In questa fase potrebbe essere interessante andare a considerare nuovamente un pò di credito investment grade e qualche titolo di stato mirato dell’Eurozona, poco attraente ma difensivo. Meglio ridurre infine l’esposizione alle azioni UK in favore della zona euro». È questa la ricetta per un portafoglio a prova di scossoni secondo l’economista Paul Jackson, responsabile della ricerca Emea Etf di Invesco. Nel dettaglio, il futuro sarà a favore dell’azionario giapponese su cui il manager stima una crescita del 14% annualizzata sui cinque anni. Per ottenere performance soddisfacenti, a mio avviso è meglio orientarsi sul mattone dei mercati emergenti (previsto circa al 9% di crescita sui 5 anni), sugli high yield statunitensi (4% di crescita stimata) e sul cash in dollari (2% di crescita). «Giappone a parte, l’azionario offre ritorni accettabili ma è volatile e troppo correlato alle atre asset class. Preferiamo quindi sottopesarlo. Mentre siamo positivi sul cash return che è poco di soddisfazione ma si presenta stabile e decorrelato così come sui mercati emergenti che restano lo spazio sovrano con il miglior potenziale. Infine, non abbiamo alcuna esposizione sulle commodity, incluso l’oro. Crediamo che queste ultime, in generale, fatta eccezione per il mondo dell’agricoltura, siano abbondantemente sotto le medie storiche in termini reali e su queste ci aspettiamo performance negative di medio termine», specifica Jackson. L’asset manager, che al 31 maggio segna masse in gestione pari 1.159 mila miliardi di dollari (un incremento del 18,9% dai 975,2 miliardi di aprile 2019 trainato dal mix con Oppenheimer Funds), e che conta su 254,1 miliardi di dollari di masse gestite in Etf, sta puntando molto sul settore Esg. Tanto che, sull’ambito della sostenibilità, sono investiti, tra strumenti attivi e passivi, circa 90 miliardi di dollari. E nei prossimi mesi Invesco lancerà altri Etf Ucits legati al tema Esg. A oggi sono quattro, a luglio ne arriverà un quinto multifattoriale e, prima della fine dell’anno, potrebbe arrivare a una decina di fondi passivi ulteriori, compreso uno sul fixed income, oltre a strumenti tematici a livello geografico che punteranno su Giappone e Canada.

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