Mercati, Usa: lavoro e scorte di petrolio sotto i riflettori
E’ di ieri la notizia che l’OPEC (che controlla l’80% circa delle riserve mondiali di petrolio e il 35% di quelle del gas), non aumenterà l’offerta, mantenendo il prezzo elevato. Non rimane che l’IRAN, il cui petrolio è ancora in larga parte assente dai mercati. La decisione è pero politica, più che economica. Ma, lo dicevano i Romani: pecunia non olet.
Quello che vediamo è che sul fronte salari qualcosa si è già cominciato a muovere: l’aumento degli stipendi a bassa qualifica nell’ultimo anno (+6%) è stato superiore alla media dell’intero settore privato (+2,6). Inoltre, il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è sceso costantemente negli ultimi 20 anni passando dal 67,3% del 2000 al 61,6%. Minore offerta di lavoro e domanda delle imprese crescente propendono per un aumento dei salari. Chiaro che le tendenze inflattive, al di la delle spinte congiunturali, sono di medio periodo. Ma si sa, i mercati finanziari tendono sempre ad anticipare i trend.
A cura di Antonio Tognoli Head of Research di Integrae Sim
Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nel tuo Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!