Intelligenza artificiale: tre titoli del comparto da monitorare

Ha visto la luce solo pochi mesi fa, nel novembre 2022, eppure ChatGPT sembra aver sancito ufficialmente l’inizio di una rivoluzione tecnologica che qualcuno preannunciava da tempo e che oggi costringe tutto il mondo a prendere atto del suo valore e dell’impatto che, seppur non ancora precisamente compreso, avrà sulla quotidianità di ognuno. Sviluppato da OpenAI, società che fa ricerca sull’intelligenza artificiale, ChatGPT è un chatbot che, grazie a un avanzato modello di machine learning, è capace di esprimersi al pari di un essere umano. Fa seguito al suo rilascio GPT-4, l’ultima novità nel settore, in grado di ricreare i comportamenti degli utenti reali, apprendendo attraverso il cosiddetto deep learning.

Innegabile, quindi, l’importanza che il tema dell’intelligenza artificiale ha e avrà nei mesi e anni a venire, accompagnato dal susseguirsi di sfide e aggiornamenti tra i grandi competitor del tech, primi fra tutti Microsoft e Google, che stanno provando ad accaparrarsi una quota di mercato in quello che promette di essere il megatrend del futuro.

Francesco Casarella, responsabile per l’Italia di Investing.com ha voluto analizzare, in scia a questo contesto, lo stato dell’arte individuando tre titoli da tenere monitorati, meno prevedibili dei sopracitati in gara per la supremazia, ma altrettanto promettenti e coinvolti: UiPath, Micron Technology e IBM.

UiPath

UiPath Inc., società rumena con sede a New York, fornisce una piattaforma di automazione end-to-end che offre una gamma di soluzioni di automazione robotica dei processi (RPA) principalmente negli Stati Uniti, in Romania e in Giappone. L’azienda, infatti, propone una suite di software interconnessi per costruire, gestire, eseguire, coinvolgere, misurare e governare l’automazione all’interno dell’organizzazione. La sua piattaforma combina l’intelligenza artificiale con la registrazione del desktop, l’estrazione back-end delle attività umane e dei registri di sistema e degli strumenti di visualizzazione intuitivi, che consentono agli utenti di scoprire, analizzare e identificare i processi da automatizzare in un portale centralizzato. In quest’ottica, per UiPath l’intelligenza artificiale garantisce un miglioramento cognitivo ai robot di automazione, permettendo loro di restituire il favore. Grazie all’intelligenza artificiale, i robot RPA possono infatti ripetere un’ampia gamma di processi decisionali e di risoluzione dei problemi svolti normalmente dalle persone, ampliando così la mole di lavori che è possibile automatizzare e consentendo alle aziende di vincere la sfida dell’ultimo miglio dell’implementazione dell’AI.

L’AI, infatti, consente ai robot di lavorare in diverse circostanze: con dati disordinati in qualsiasi forma per eseguire compiti come l’estrazione di fatture, l’instradamento di e-mail e la conversione del parlato in testo; su processi che possono variare in base agli input e al contesto, come la corrispondenza tra CV e curriculum, le decisioni di acquisto e la traduzione linguistica; infine, nel campo della valutazione degli immobili e della previsione di insolvenza dei prestiti e delle scorte, grazie ai modelli di machine learning.

Micron Technology

Micron Technology, Inc. è un fornitore statunitense di soluzioni di memoria e archiviazione. Il portafoglio prodotti dell’azienda comprende memoria ad accesso casuale dinamico (DRAM), negative-AND (NAND), memorie tridimensionali (3D) XPoint e NOR, unità a stato solido, memorie grafiche e ad alta larghezza di banda (HBM), managed NAND e pacchetti multichip. I suoi marchi includono Micron e Crucial. I segmenti della società consistono di Compute e Networking Business Unit (CNBU), che comprende i prodotti di memoria venduti nei mercati cliente, cloud server, enterprise, grafica e networking; Mobile Business Unit (MBU), ovvero i prodotti di memoria e archiviazione venduti nei mercati degli smartphone e di altri dispositivi mobili; Storage Business Unit (SBU), cioè le unità a stato solido (SSD) e le soluzioni a livello di componenti vendute nei mercati storage enterprise e cloud, cliente e consumatore, e altri prodotti di storage discreti; infine, l’Embedded Business Unit (EBU), che include i prodotti di memoria e archiviazione venduti nei mercati automotive, industriali e consumer.

Per i sistemi di AI, sostengono gli analisti, la domanda di memoria digitale aumenterà nel tempo. Ecco perché Micron ha buone chance di beneficiare di questo trend, per esempio supportando il business lato hardware grazie agli strumenti di intelligenza artificiale e dando nuova linfa dopo un periodo di calo generalizzato.

IBM

International Business Machines Corporation (IBM) è una società di tecnologia newyorkese, la più antica nel settore IT, anche nota come Big Blue. La società opera attraverso cinque sezioni: Soluzioni Cognitive, Servizi Commerciali Globali (GBS), Servizi per la Tecnologia e le Piattaforme Cloud, Sistemi e Finanziamento Globale.

La sezione Soluzioni Cognitive si occupa di uno spettro di competenze, da descrittivo, predittivo e prescrittivo analitico ai sistemi cognitivi e include Watson, una piattaforma di calcolo cognitivo in grado di interagire in linguaggio naturale, processare grandi quantità di dati e imparare dalle interazioni con persone e computer. La sezione GBS fornisce invece consulenza, servizi di gestione delle applicazioni e servizi globali per il processo. La sezione Servizi per la Tecnologia e le Piattaforme Cloud offre poi servizi di infrastrutture informatiche, mentre Sistemi si occupa di infrastrutture tecnologiche. La sezione Finanziamento Globale, infine, include il finanziamento clienti, quello commerciale, la rifabbricazione e il remarketing.

IBM da oltre 30 anni sta investendo su piattaforme di AI (come la sopracitata Watson), specie in ambito sanitario. Tra i principali sviluppi, vale la menzione la collaborazione con i medici per aiutarli e supportarli in fasi decisionali delicate. In questo caso si tratta di un’AI estremamente settoriale e dedicata a una nicchia molto remunerativa, con una crescita in prospettiva potenzialmente molto importante.

“Non c’è dubbio quindi che l’intelligenza artificiale rappresenti una svolta da un punto di vista tecnologico, ma da investitori è fondamentale sempre stare molto attenti a distinguere qualità e valutazioni realmente interessanti nelle aziende, rispetto a quelle che invece salgono semplicemente perché spinte dal fenomeno in piena bolla speculativa. Un crollo delle azioni dotcom è già capitato, bisogna augurarsi che non ne capiti un altro”, commenta Francesco Casarella, responsabile per l’Italia di Investing.com.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!