Obbligazioni: mercati pasquali e le nuove emissioni della settimana

Dopo la decisione della Federal Reserve di mercoledì scorso di lasciare invariato il suo tasso di riferimento ed i sondaggi che proiettano ancora tre tagli nel 2024, gli investitori guardano ai prossimi dat macro ed in particolare al rapporto sulle spese per consumi personali (Pce) di febbraio che giungerà dal dipartimento del Commercio Usa venerdì, con i mercati chiusi.
Su base annua, gli indici “headline e core” dovrebbero risultare rispettivamente al 2,5% dal 2,4% di gennaio e stabile al 2,8%, rimanendo così a un punto percentuale dall’obiettivo medio annuo del 2% fissato dalla Fed. Qualsiasi dato più elevato sarebbe considerato una battuta d’arresto per le speranze di una prima riduzione del costo del denaro a giugno negli Usa, prezzato ora al 75%, stando ai futures, dal 55% della settimana scorsa. Da sottolineare la valenza politica delle decisioni della banca centrale, infatti secondo diversi osservatori, un progressivo allentamento della politica da parte della Fed quest’anno potrebbe potenzialmente aiutare Joe Biden in vista delle presidenziali di novembre, mentre gli ultimi sondaggi mostrano che gli americani non apprezzano la sua gestione dell’economia. 

 

Il fronte macro europeo riamane scarno in questi giorni di prossimità alle vacanza Pasquali, dopodichè gli operatori attenderanno i numeri sui prezzi al consumo di Francia, Italia, Belgio e Spagna in settimana, prima di quelli complessivi per il blocco che arriveranno il 3 aprile. Tra le considerazioni di rilievo quella del  governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, che ha sottolineato come in seno alla Bce si registri un crescente consenso riguardo ad una prossima riduzione dei tassi.  Nella realtà dei prezzi sul secondario per i titoli governativi,i mercati scontano quasi pienamente un primo allentamento a giugno con altri tagli in corso d’anno. Per il capo economista Philip Lane, la Bce è sempre più convinta che la crescita dei salari stia rallentando verso livelli più normali, aprendo potenzialmente la porta ad un ammorbidimento monetario. 

Rendimenti quindi stabili, con il benchamrk Btp 10y al 3,6% ed uno spread contro Bund a quota 130, con la Germania in recupero a livello di rendimento tornato di poco sotto il 2,3%. Più o meno in linea con l’ultima settimana i rendimenti in Eurozona, con l’Olanda al 2,58% e poi sotto il 3% sempre il Belgio, Finlandia, Francia, Irlanda ed il Portogallo che ha rotto il muro del 3% con una media al 2,95%. A cavallo Cipro e Slovenia mentre il nostro livello è in linea con la Slovacchia e la Lituania; media dei titoli EU al 2,85%.  Recupero in Uk dopo gli ultimi dati e l’apprezzamento da un importante fondo internazionale circa “la bontà” della sterlina come asset, il Gilt 10y scende al 3,92% mentre il treasury Usa segna un rendimento del 4,2% circa.

 

Sul fronte dei collocamenti governativi sono proseguiti quelli di fine mese del Tesoro che, dopo aver piazzato lo scorso venerdì 2,75 miliardi di euro in Btp short, ha emesso in settimana 7 miliardi di Bot a 6 mesi, scadenza 30/9/2024, ed un incremento di 1,5 miliardi sulla scadenza giugno 24. L’offerta è proseguita con  9,75 miliardi nelle riaperture di quattro titoli a medio-lungo.
Nel programma di emissione per il secondo trimestre, reso noto in settimana, il Mef ha fatto sapere che offrirà due nuovi Btp a 3 e 7 anni, aggiungendo che lo stato di avanzamento del programma di emissione per il 2024 si attesta al 33% includendo le emissioni già annunciate che regolano nel mese di marzo.

 

Attiva  anche la Germania con un miliardo nel Bobl ottobre 2025 e un miliardo nel Bund febbraio 2033, cedola 2,3% con isin DE000BU3Z005, prezzo a 100 e totale outstandig dell’emissione a 7.25 miliardi.

In assenza di emissioni di enti sovranazionali, questa settimana è uscita sul mercato la Kfw della Germania, si tratta dell’agenzia statale di sviluppo, simile alla nostra CDP (cassa depositi e prestiti).

La scelta di Kfw con rating tripla A è caduta sulla scadenza a 5 anni in euro con cedola del 2.625% e prezzo d’emissione a 99.447 che porta il rendimento a scadenza al 2.743%. Isin DE000A382475 e taglio minimo retail da 1k+1k.


Attivo anche il settore corporate e financial, anche se in maniera più contenuta rispetto alle scorse settimane; hanno sicuramente pesato le difficoltà interpretative delle prossime mosse delle banche centrali e la settimana di festività pasquali con molti mercati chiusi.

 
Il gruppo chimico belga Solvay è tornato sul mercato obbligazionario, collocando un bond dual tranche costituito da un titolo a 4 anni e da un’obbligazione a 7.5 anni.   Ammontare totale dell’emissione 1.5 miliardi di euro, ciascuna tranche ha un ammontare di 750 milioni di euro.  Soddisfatti della partecipazione di oltre 250 investitori con richieste di sottoscrizione quasi 6 volte superiore, una chiara testimonianza del continuo supporto e della fiducia degli investitori nella visione e nella strategia di Solvay. Il bond quadriennale con scadenza 3 aprile 2028 (BE6350791073)  ha una cedola annua lorda del 3.875% mentre il bond da 7.5 anni (BE6350792089) con scadenza 3 ottobre 2031 offre una cedola annua lorda del 4.25%. Entrambe le obbligazioni hanno rating BBB- e lotto minimo 100k+1k.

Il gruppo telefonico francese Orange ha collocato un’obbligazione subordinata perpetual NC6.9. La caratteristica di questo bond è quello di non avere scadenza, il titolo presenta una call esercitabile dall’emittente alla pari  a marzo 2031. Il bond perpetuo ibrido ha un ammontare di 700 milioni di euro, i proventi saranno utilizzati per finanziare in parte l’acquisizione della spagnola Jazztel. Prime indicazioni di rendimento in area 5%, alla fine è stata stampata una cedola fissa del 4.5% per le alte richieste sul titolo, con un prezzo d’emissione a 99,28 che porta il rendimento fino alla prima call al 4.65% circa. Lotto minimo 100k+100k, isin FR001400OXS4. Rating assegnato all’emissione BBB-.

Nova Kreditna banka Maribor, seconda banca in Slovenia per asset, ha emesso un bond 4NC3 con scadenza 3 aprile 2028, callable in aprile 2027. Questa transazione ha un ammontare di 300 milioni di euro e rating BBB-.  Prime indicazioni di rendimento in area 235 punti base sopra il tasso midswap, rivisto a +195 e in chiusura +190 punti base con ordini per 2.25 miliardi di euro. Nel dettaglio: cedola 4. 75%, prezzo 99.727, rendimento 4.85%. Lotto minimo 100k+100k, isin XS2793675534.

La tedesca Deutsche Bank è uscita con 1 miliardo di senior non preferred  con struttura a 6 anni e calla dal quinto, in gergo 6nc5, con rendimento ms+150, in calo dall’iniziale linea guida di ms+160 per le buone richieste arrivate ai lead. Cedola fissata al 4.125% con prezzo a 99.566 che porta il rendimento a scadenza al 4.223%. Isin DE000A3829D0, rating Baa1/BBB/A-, taglio da 100k +100k.

In sterline gli Aereoporti di Gatwick hanno emesso 250 milioni di euro con scadenza lunga al 2040 e cedola fissata al 5,5, prezzo d’emissione a 98.43 con richieste superiori agli 800 milioni in fase d’emissione. Buona performance nel grey market successivo con il titolo che è poi salito di un quarto di punto. Rating investment grade Baa2/BBB/BBB+, taglio minimo 100k+1k, isin XS2795681258.

Sul dollaro ha puntato Swiss Re con 750 milioni a scadenza 2035 e tipologia subordinata tier 2. Cedola fissata al 5.698% con taglio minimo da 200k+200k, isin XS2798286071e prezzo d’emissione a 100.

Tra i paesi emergenti arrivano questa settimana notizie dall’Africa che recentemente ha visto nuove emissioni collocate con successo sul mercato da Costa d’Avorio, Benin ed altre. Le notizie sono sullo  Zambia che fu il primo stato a dichiarare default in era covid con il mancato pagamento relativo a un bond in dollari nel novembre del 2020. Da allora, altri due stati africani sono saltati sul piano finanziario: il Ghana e, di recente, l’Etiopia. Questa settimana, il presidente dello Zambia ha annunciato un accordo di ristrutturazione: tre bond in dollari, con scadenza 20 settembre 2022 con cedola 5,375% (ISIN: XS0828779504) per 750 milioni di dollari,con scadenza 14 aprile 2024 con cedola 8,50% (ISIN: XS1056386714) per 1 miliardo di dollari e scadenza 30 luglio 2027 con cedola 8,97% (ISIN: XS1267081575) per 1,25 miliardi di dollari; saranno oggetto di “swap” o scambio con due Eurobond a capitale ammortizzato, sempre denominati in dollari Usa, per un controvalore nominale di 3,05 miliardi.

 

 

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